"Violenze sessuali e presunti riti satanici". Assoluzioni confermate

La Corte d'Appello di Milano ha confermato l'assoluzione della coppia accusata di abusi sessuali e riduzione in schiavitù a Siena, durante presunti riti satanici. La decisione è stata presa nonostante la richiesta di appello del pm Ammendola.

Abusi sessuali, avvenuti a Siena e nelle immediate vicinanze. Ma anche nel corso di presunti riti satanici durante i quali alla giovane donna veniva fatto il segno della croce sulla fronte, pronunciando al contempo una sorta di preghiere e frasi cantilenanti. Sarebbe accaduto all’interno di uno studio di registrazione, insonorizzato, alla presenza di un crocifisso capovolto e di uomini a volto coperto. Il gup del tribunale di Milano Sofia Fioretta aveva dato un colpo di spugna alla tesi della procura, sostenuta da pm Stefano Ammendola, il 27 ottobre scorso assolvendo con formula piena la coppia accusata anche di riduzione in schiavitù della donna allontanata da casa nel 1999 dai servizi sociali e accolta appunto dai coniugi affidatari. Che avrebbero considerato, sempre secondo l’accusa, la giovane come loro proprietà. Erano stati chieste, con rito abbreviato, pene rispettivamente di 8 anni per l’uomo (che adesso ne ha 67) e di 6 per sua moglie, 62enne, difesi rispettivamente dagli avvocati Luigi De Mossi e Francesco Poggi.

Ieri si è celebrata al tribunale di Milano l’udienza davanti alla prima sezione della Corte di assise di appello che ha confermato la sentenza di assoluzione di quasi 5 mesi fa. L’appello era stato chiesto dal pm Ammendola, parte civile la donna al centro della vicenda, assistita dall’avvocato Massimo Rossi. Fra novanta giorni il deposito delle motivazioni per l’eventuale ricorso in Cassazione.