DIEGO MANCUSO
Cronaca

Il virus degli spingitori al Bravìo delle botti. Disturbi e malori in gara, il racconto degli atleti

Montepulciano, molti protagonisti vittime di sindrome influenzale e pesanti affaticamenti. Cesaroni e Leonardi: "Ecco i nostri momenti difficili durante la gara"

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Un momento del Bravìo delle botti, la grande tradizione a Montepulciano

Montepulciano (Siena), 27 agosto 2024 – Il virus dello spingitore. È stata così ribattezzata la catena di disturbi, anche acuti, che, proprio nelle ore che hanno preceduto il Bravìo delle Botti 2024, ha colpito alcuni atleti, come se si trattasse di un’epidemia. La sindrome ha bloccato, per esempio, Andrea Peparini, che era pronto a indossare la casacca di Gracciano, o fortemente pregiudicato le prestazioni di altri, come il senese Jacopo Gragnoli, impegnato con Talosa, e, caso più eclatante, il trentaquattrenne Samuele Cesaroni, che sembrava ormai avviato alla vittoria per Cagnano, con Luca Benassi, e ha invece ceduto di schianto in via Ricci.

Non aveva avuto invece avvisaglie l’altro spingitore che si è accasciato alcuni metri più avanti, Lorenzo Leonardi, 28 anni, il cui stop non ha impedito però alla sua contrada, Voltaia, di trionfare ugualmente, grazie al compagno di team, Attilio Niola, che, da solo, ha completato la prova e ha tagliato il traguardo. Altre cause dei possibili malori vengono addebitate al caldo veramente asfissiante che opprimeva Montepulciano e al peso delle nuove botti, secondo alcuni superiore agli 80 kg regolamentari, che avrebbe richiesto agli atleti uno sforzo maggiore. I soccorsi sono stati immediati, il piano sanitario ha funzionato alla perfezione, grazie all’interazione tra i medici e gli infermieri del 118 e i volontari della Misericordia e della Croce Rossa di Montepulciano e dell’associazione CB Il Palio. Ora sia Cesaroni sia Leonardi stanno molto meglio. "In realtà non un granché bene – precisa Cesaroni –, continuando ad accusare gli effetti della sindrome influenzale che mi ha colpito già nella notte precedente; ora ho ancora, dolori, tosse, sciatica e sto recuperando i liquidi".

“Sto bene – afferma invece Leonardi – solo un po’ acciaccato, ma anche per i festeggiamenti, quindi felice di questi acciacchi". Cosa vi siete sentiti? "È difficile da descrivere – dice Cesaroni –, il problema si è concentrato nelle gambe, il corpo è andato in blocco, al di là della mia volontà, ci sono volute due ore, massaggi e flebo, per riacquistare il controllo degli arti inferiori: ero totalmente disidratato".

“È stata una sensazione molto brutta – ammette Leonardi –, sentivo di aver già esaurito le energie, ne ho trovate non so dove altre per effettuare il sorpasso decisivo, poi mi sono spento totalmente, gambe e braccia non andavano più". In queste ore avete pensato di lasciare il Bravìo? "Assolutamente no – afferma Cesaroni –, l’ambiente è bellissimo e mi fa stare bene, non mi faccio abbattere dagli ultimi cento metri, voglio vincere e far gioire tutti quelli che tifano Cagnano". "Beh, quando sei sulla barella, con l’ossigeno e i battiti a 200, per un attimo di pensi; poi passa subito – dice Leonardi –, ora mi sto veramente godendo la vittoria".

Diego Mancuso