PAOLO BARTALINI
Cronaca

Vita da enologa, oltre gli stereotipi e le difficoltà

Un’attività femminile in un àmbito economico tipicamente maschile. Alessandra Ticci, enologo poggibonsese, ha dato vita a suo tempo a Lady...

Alessandra Ticci è un enologa di Poggibonsi, che convive da quando aveva quattro anni con una ipoacusia

Alessandra Ticci è un enologa di Poggibonsi, che convive da quando aveva quattro anni con una ipoacusia

Un’attività femminile in un àmbito economico tipicamente maschile. Alessandra Ticci, enologo poggibonsese, ha dato vita a suo tempo a Lady Enologica. "Non è un’enoteca – precisa – bensì una realtà a sostegno del comparto vino, attraverso la vendita multimarca di prodotti tecnici e biotecnologici, servizi, accessori e abbigliamento del settore. Mi piace definire la mia ditta in zona Fosci a Poggibonsi un ‘punto di connessione’. Siamo al fianco delle aziende e dei loro tecnici dal momento in cui arriva l’uva in cantina, a quando esce la bottiglia".

Il nome Lady Enolgica, che ha compiuto dieci anni, ha avuto origine da quale scelta?

"Da una provocazione. Ritengo giusto che nella quotidianità enologica, trovi spazio il punto di vista femminile. Credo che una donna possa dare una prospettiva diversa, in lavori classificati principalmente come maschili. Per fortuna il quadro sta cambiando".

Una scommessa vinta?

"Da un certo punto di vista, sì. Sono entrata nel settore in punta di piedi e con l’estremo rispetto che merita. Quando mi sono iscritta alla facoltà di Enologia, Università di Firenze, non conoscevo alcunché del vino. Mi hanno aiutato la curiosità e la passione per la biotecnologia, la chimica, la fisica e la biologia. Avevo meno di vent’anni, adesso poco più di quaranta e prima di aprire Lady Enologica ho maturato varie esperienze: il laboratorio, la consulenza, la docenza per istituti secondari e il giornalismo. Sono stata rieletta da poco come componente del comitato di sezione di Assoenologi Toscana, con funzioni di segreteria e sono docente per i corsi Ais, Associazione sommelier, della zona".

Fra le sfide che deve affrontare, anche una invalidità.

"Si chiama ipoacusia bilaterale neurosensoriale. In una parola, sordità. Mi affligge da quando avevo appena quattro anni, ma senza piangermi addosso ho costruito il mio piccolo mondo. Uno dei cinque sensi è in difetto, però posso scommettere sugli altri quattro. Portando avanti una battaglia per l’accettazione delle disabilità, ho preso una decisione...".

Quale?

"Per i dieci anni di attività, ho omaggiato i clienti con oggetti realizzati a mano dai ragazzi della Bottega Creativa di Anffas Alta Valdelsa. Un hub nel quale si attuano programmi di inclusione di giovani con disabilità e si riconosce loro, concretamente, il diritto al lavoro".

Comunque un bel traguardo...

"Preferirei definirla ‘nuova partenza’. Ci ho creduto e continuo a credere in quello stesso sogno e in altri progetti. Lavoro in Toscana ma tramite la logistica Lady Enologica arriva in tutta Italia. Il mio braccio destro, Daniele, è in azienda fin quasi dall’inizio. Puntiamo, da sempre, più sul supporto tecnico che sulla semplice vendita".