PAOLO BARTALINI
Cronaca

Vitap ad alta tensione. Calendario di scioperi

Tra lavoratori e azienda tira una brutta aria. Sono iniziate già nella giornata di ieri le astensioni dal lavoro.

Una mobilitazione unitaria, condivisa tra le sigle Fiom Cgil e Fim Cisl quella che hanno deciso di mettere in atto i lavoratori dell’azienda Vitap

Una mobilitazione unitaria, condivisa tra le sigle Fiom Cgil e Fim Cisl quella che hanno deciso di mettere in atto i lavoratori dell’azienda Vitap

Inizia la protesta attraverso un calendario di scioperi ad opera dei lavoratori di Vitap a Poggibonsi. Già da ieri le astensioni dal lavoro a singhiozzo da parte dei dipendenti. Una mobilitazione unitaria, condivisa tra le sigle Fiom Cgil e Fim Cisl, dopo la risposta negativa dell’azienda del settore della produzione di macchine per legno alle aperture degli stessi sindacati, che si erano espressi la scorsa settimana per congelare nell’arco di un biennio la quattordicesima mensilità per contare su un premio di risultato in relazione con gli obiettivi aziendali. Il no comunicato da Vitap ha portato al via alla fase delle assemblee di sindacati e Rappresentanza sindacale unitaria con gli oltre quaranta lavoratori che compongono l’organico del polo industriale di via Pisana a Poggibonsi. Ed è emersa la decisione degli scioperi articolati a singhiozzo: dalle 9,30 alle 10, dalle 11,30 alle 12, dalle 14,30 alle 15. Una risposta dura, con l’intento di andare avanti a oltranza "fino a quando l’azienda non ritirerà la disdetta dell’integrativo aziendale", condizione imprescindibile secondo Fiom Cgil e Fim Cisl per far ripartire la trattativa. La disdetta dell’integrativo aziendale, il tema originario del braccio di ferro fra le parti iniziato nei primi giorni di questo 2025 con l’avvio di uno stato di agitazione che tuttora prosegue anche attraverso forme più dure di lotta che si traducono in astensioni dal lavoro durante la giornata. Preoccupazione fra i lavoratori, in un contesto generale che appare difficile dal profilo economico dell’azienda. "Ma quanto da noi proposto non avrebbe rappresentato un aggravio per Vitap", si obietta da Fiom Cgil, che ipotizza che la vera motivazione del diniego dell’azienda sia da individuare "nella logica della riduzione dei salari".

Paolo Bartalini