Vitellone Bianco da record La Chianina cresce ancora "Ma la filiera va tutelata"

I numeri del consorzio: i capi sono scesi da 9377 a 9351 ma resta la leadership "Il trend si conferma positivo e in ripresa dopo le difficoltà del Covid".

Vitellone Bianco da record  La Chianina cresce ancora  "Ma la filiera va tutelata"

Vitellone Bianco da record La Chianina cresce ancora "Ma la filiera va tutelata"

Una certificazione in salute, che cresce e dimostra di avere ancora grandi prospettive di sviluppo. È questo il giudizio che emerge da una prima analisi dei numeri del 2022 della filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, la prima Igp europea della carne fresca che quest’anno compie 25 anni. I suoi numeri passano anche dal nostro territorio. Nel computo generale delle certificazioni dei capi, crescono Marchigiana e Romagnola mentre cala il peso della Chianina. Anche se, quest’ultima, mantiene la leadership come numero di capi certificati, scendendo leggermente da 9.377 a 9.351, mentre la Romagnola mantiene il trend di crescita degli ultimi tre anni. Uno dei dati più significativi è quello legato al numero di capi certificati che, con 18.311 bovini, è il più alto degli ultimi sei anni e segna un sensibile balzo in avanti rispetto ai 17.980 del 2021. In crescita anche il numero degli allevamenti, che passano da 3.204 a 3.218, a cui si uniscono 997 macellerie, 77 mattatoi e 123 laboratori. Luci, ma anche ombre sul futuro. "Se il trend generale si conferma positivo e in ripresa dopo le difficoltà legate anche al contesto pandemico - sottolinea il direttore del Consorzio, Andrea Petrini - va sottolineato che non mancano i problemi. Da un lato il mercato sembra dare chiari segnali di apprezzamento ma il nodo per il futuro è legato in maniera indissolubile a questi aspetti esterni alla filiera, che condizionano la redditività delle aziende e la competitività commerciale di tali produzioni".