Siena, 24 aprile 2020 - "La Whirlpool di Siena ha ripreso l’attività produttiva giovedì 23 aprile senza avere nessuna autorizzazione da parte del Governo". Lo scrive in una nota Fiom Cgil di Siena, all'indomani della riapertrura degli stabilimenti di Viale Toselli. Secondo il sindacato "la produzione di congelatori orizzontali, non è nei codici Ateco delle aziende autorizzate dal DPCM del 10 aprile 2020 e non può neanche rientrare tra le attività considerate essenziali per assicurare la continuità della filiera, perché da Siena esce un prodotto finito, quindi non appartenente a nessuna filiera produttiva, se non nella minima parte relativa al reparto dei ricambi che attualmente occupa nell'impianto senese circa 25/30 persone".
Tra l’altro - osserva il sindacato - la decisione del gruppo Whirlpool di riaprire gli stabilimenti italiani è in netto contrasto con quanto concordato con le organizzazioni sindacali il 18 aprile quando fu sottoscritto che la riapertura progressiva degli stabilimenti sarebbe avvenuta nei tempi e nei limiti fissati dai provvedimenti del Governo". Per Fiom Whirpool continua a "ritenere carta straccia gli accordi che ha firmato". Quanto alla motivazione addotta dall'aziedna per procedere alla riapertura, ovvero "una importante richiesta di volumi che ha provocato nelle scorse settimane un graduale svuotamento del magazzino", Fiom-Cgil coglie la notizia "con soddisfazione", annuncia una richiesta di dettagli sul punto e attende che l’Azienda sospenda gli ammortizzatori sociali in atto, organizzando le due linee di produzione in modo da garantire a tutti i dipendenti le 8 ore lavorative (invece delle 4 attuali) per assicurare un salario dignitoso".
Fiom Cgil infine precisa che l’invito a tutti i lavoratori a non presentarsi in azienda il 23 aprile "è il frutto di un comunicato aziendale unitario interno di tutta la RSU, sottoscritto quindi anche dai componenti Fim-Cisl, Uilm e Cobas".