MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Willos’ il nostro "cielo d’Irlanda": "Partiti da Siena 25 anni fa. Sarebbe bello fare un concerto"

Da qui la musica irlandese nel mondo grazie a questo gruppo composto da artisti straordinari "Il nostro prossimo disco uscirà a primavera, ripartiremo con il primo appuntamento in Olanda".

Da qui la musica irlandese nel mondo grazie a questo gruppo composto da artisti straordinari "Il nostro prossimo disco uscirà a primavera, ripartiremo con il primo appuntamento in Olanda".

Da qui la musica irlandese nel mondo grazie a questo gruppo composto da artisti straordinari "Il nostro prossimo disco uscirà a primavera, ripartiremo con il primo appuntamento in Olanda".

Sono il nostro "cielo d’Irlanda": dall’inizio degli anni duemila i Willos’, un gruppo che proprio da Siena ha portato la musica irlandese nel mondo. All’entusiasmo iniziale si è aggiunta un’acclarata professionalità. Oggi sono un punto di riferimento. I componenti sono Lorenzo Delgrande (flauti), Massimo Giuntini (cornamusa e bouzouki), Luca Mercurio (chitarra folk), Fiona King (voce e tastiera), Stephanie Martin (violino), Giulio Putti (tamburo irlandese). Ne parliamo proprio con Giulio Putti, una delle anime del gruppo e che fa parte del nucleo originale.

L’interesse è cresciuto?

"Negli ultimi due decenni, l’interesse per la musica irlandese è rimasto costante a livello internazionale, con picchi di popolarità grazie a film, serie TV come Titanic, Il Trono di Spade e spettacoli come Riverdance. Dopo il boom degli anni 2000, con artisti come Enya, The Chieftains e The Corrs, la scena si è frammentata ma resta viva. Negli Stati Uniti e in Europa, festival e musicisti mantengono alto il livello del folk celtico. In Italia, pur ridimensionato mediaticamente, il genere è stabile tra appassionati che continuano a crescere, anche nell’ambito della danza e si contamina con altre sonorità come rock, punk e paganfolk. La professionalizzazione del settore è sicuramente cresciuta tanto che a Limerick, in Irlanda, esiste oggi un corso di studi universitari dedicato alla musica e danza tradizionale".

I Willos’ cosa preparano per il 2025?

"Dal ritorno della musica dal vivo nel 2021 e soprattutto dopo l’uscita del nostro ultimo album nel 2022, l’interesse nei nostri confronti è cresciuto costantemente, portandoci a numerosi concerti, interviste e riconoscimenti, anche in paesi di riferimento come Irlanda, Scozia e Stati Uniti. Nel 2024 abbiamo avuto l’opportunità di suonare in Olanda, dove alcuni momenti del nostro concerto hanno raggiunto oltre 8 milioni di visualizzazioni. Nel 2025 festeggeremo 25 anni di attività, data non banale e, in attesa dell’uscita del nostro nuovo disco, che arriverà in questa primavera, ripartiremo con il primo concerto proprio in Olanda".

Come si è evoluta la vostra musica?

"In vent’anni la nostra musica è cresciuta ed evoluta in modo naturale, seguendo sia il nostro percorso artistico, sia il desiderio di ritagliarci addosso quello che facevamo, sentendolo nostro. All’inizio eravamo più legati a un sound molto fedele alla musica irlandese classica. Col tempo abbiamo sperimentato nuove sonorità, introducendo elementi contemporanei e contaminazioni con altri generi, senza mai perdere l’essenza folk che ci caratterizza. Abbiamo sempre posto molta attenzione agli arrangiamenti e questo ci ha permesso di valicare spesso i confini italiani. Ora il suono è più maturo e definito. L’esperienza accumulata in questi anni e i tanti palchi calcati ci hanno permesso di trasformare i nostri concerti in esperienze sempre più coinvolgenti."

Quali sono le date fondamentali del vostro cammino?

"Il nostro percorso è stato segnato da tappe fondamentali e momenti indimenticabili. L’arrivo di Stephanie al violino nel 2001 e di Lorenzo ai flauti nel 2003 ha arricchito il nostro sound, mentre nel 2006 l’incontro con Athena Tergis ci ha aperto le porte del folk internazionale. Nel 2020 si sono uniti a noi Massimo alla cornamusa e Fiona alla voce, completando la nostra formazione attuale. L’album del 2022, registrato da Massimo Giuntini, ha rappresentato una svolta, portandoci riconoscimenti inaspettati e proiettandoci verso nuove opportunità. Ma il momento più significativo resta quello in cui, con un pizzico di incoscienza, decidemmo di entrare in studio per registrare il nostro primo disco: musica irlandese, sì, ma con il nostro tocco distintivo. Da lì è iniziato tutto, e oggi siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo della nostra storia. Mentre te lo dico un brivido di emozione mi attraversa la schiena".

C’è un sogno nel cassetto?

"Per me, che a cinquant’anni - conclude Putti - continuo a divertirmi a suonare e a sentirmi a casa ogni volta che salgo sul palco, il più personale sarebbe vedere i miei figli seguire questa bellissima esperienza. Poi, naturalmente, vorrei che i Willos’ continuassero a suonare ancora per tanti anni, in luoghi sempre più belli, magari con un pizzico di riconoscimento in più. Tornando con i piedi per terra, nell’anno del nostro 25° anniversario, un desiderio speciale sarebbe per me quello di esibirci a Siena, per celebrare questo traguardo nel luogo che ha visto nascere tutto".

Massimo Biliorsi