REDAZIONE SIENA

Zanardi, inchiesta in dirittura d’arrivo

La procura vaglia gli ultimi dettagli delle perizie. Intanto il campione è stato trasferito all’ospedale di Padova

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di Laura Valdesi

SIENA

Non molla. Ha cuore e una grande fibra. Sono passati cinque mesi da quel drammatico impatto contro un tir sulle curve che da Pienza portano verso San Quirico d’Orcia. Seguite da interventi chirurgici e riabilitazione. E finalmente ieri Alex Zanardi, l’eroe moderno sostenuto dall’affetto degli italiani, è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano venendo trasferito in quello di Padova. Visto che "ha raggiunto una condizione fisica e neurologica di generale stabilità", spiegano i medici lombardi, è possibile portarlo "in una struttura dotata di tutte le specialità cliniche necessarie con il conseguente avvicinamento al domicilio familiare". Da anni infatti Zanardi vive a Noventa Padovana.

Il campione iridato prosegue dunque la sua battaglia per la vita, mentre l’inchiesta della procura di Siena, guidata da Salvatore Vitello, è ormai in dirittura d’arrivo. Non ancora conclusa, però. Sotto la lente del pm Serena Menicucci la perizia del consulente Dario Vangi di Firenze, depositata a metà settembre. Unitamente a quelle realizzate dall’ingegner Mattia Strangi di Bologna per la difesa dell’autista di Castelnuovo Berardenga, Marco Ciacci, unico indagato per lesioni gravissime, e da Giorgio Cavallin di Padova per la famiglia Zanardi. Tanti elementi risultano convergenti nell’analisi dei tre professionisti. Si è escluso un guasto meccanico della handbike, l’asfalto non ha colpe. Oggetto del contendere – e probabilmente anche dell’analisi del pm – la posizione del camion. Quei tre centimetri con cui l’autotreno avrebbe invaso la corsia opposta ma con la parte posteriore. Mentre un attimo prima dell’urto la ruota anteriore della motrice risultava parzialmente sormontare la linea di mezzeria ma senza superarla. A provocare la reazione di Zanardi però sarebbe stata piuttosto la reazione istintiva quando è spuntata la sagoma del Tir Iveco dietro la curva. Di tutt’altro avviso Giorgio Cavallin, tecnico di grande livello che opera come consulente per case automobilistiche e team sportivi. "Quando avrete modo di vedere il filmato – aveva detto a La Nazione – sarà tutto chiaro. Restituisce la situazione di fatto".