REDAZIONE SIENA

Siena, al Santa Maria della Scala le opere si vedono anche attraverso il tatto

Dall’8 giugno una mostra-evento per far scoprire e sperimentare quanto il tatto sia diverso dalla vista

Le opere nate attraverso il tatto sono le protagoniste della mostra-evento “La cura dell’arte”

Le opere nate attraverso il tatto sono le protagoniste della mostra-evento “La cura dell’arte”

Siena, 7 giugno 2023 – Le opere ‘nate attraverso il tatto’ sono le protagoniste della mostra-evento “La cura dell’arte”, in programma a Siena al complesso museale Santa Maria della Scala da giovedì 8 giugno a domenica 11 giugno.

Saranno proposti ai visitatori dei percorsi al buio per far scoprire e sperimentare quanto il tatto sia diverso dalla vista: due mondi paralleli che possono, anzi dovrebbero, incontrarsi e integrarsi più spesso soprattutto attraverso l’arte.

L’esposizione –  progettata dal centro ricerche europeo Terapia Espressiva di Firenze in collaborazione con Uici sezione Siena, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala e Istituto Sarrocchi di Siena,  – è dedicata alla condivisione della conoscenza sviluppati nell’ambito dei laboratori plastici di Arteterapia, condotti nel triennio 2021-2023, sia nel percorso didattico “Statue in fuga al... Sarrocchi”, ed è arricchita dalle opere della pittrice Giada Varricchio.

La grande attenzione e passione con cui gli studenti dell’istituto hanno tradotto in bassorilievi e pannelli tattili famose opere d'arte e architetture ha fatto in modo che anche chi non può vedere con gli occhi possa “vedere” con le mani. Gli studenti, guidati della professoressa Elena Vitale, hanno posto attenzione alla componente della “cura “ per l’altro, così come avvenuto nei laboratori di arteterapia con i soci dell’Uici, diretti dell'artista Silvia Ottobrini.

“I laboratori di arteterapia hanno preso il via nel 2021 all’Auser di Siena e, successivamente, si sono spostati all’Uici: qui la creta si è trasformata in oggetti antropomorfi che parlano di noi proprio per il modo con cui abbiamo plasmato la materia, accarezzandola o graffiandola. Abbiamo lavorato in un clima ludico, dialogando tra noi e con la terra, elemento primordiale che ci ha riportato ad un espressività tattile tipica dell’infanzia", racconta Silvia Ottobrini.

Ai laboratori di arteterapia è stato affiancato il progetto “Statue in fuga al... Sarrocchi”:  “Durante il periodo della pandemia, visto che non era possibile visitare i musei, insieme ai ragazzi abbiamo immaginato che le opere d’arte venissero qui da noi, a scuola, per riprendere e continuare un dialogo mai interrotto. E’ nato così un progetto di didattica museale, realizzato con alcune classi dell’istituto”, spiega Elena Vitale. 

Anche al Santa Maria della Scala è presente un percorso tattile, ad oggi costituito da alcuni rilievi tattili di opere esposte nel museo che sono stati realizzati dagli studenti della sezione di scultura del liceo artistico Duccio di Buoninsegna, guidati da Emanuela Fucecchi. Non mancano anche immagini in nero e a rilievo di alcuni dei principali monumenti cittadini progettati con la sezione senese dell’Uici e prodotti grazie alla collaborazione di Rotary Siena Est.