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La ripresa dell'artigianato, Silvestrini: "Non avremo altre occasioni per rinascere"

Il segretario generale Cna: "Altro che Piano Marshall, oggi abbiamo risorse tre volte superiori a quelle del dopoguerra"

Il segretario generale di Cna Sergio Silvestrini (Lazzeroni)

Siena, 4 luglio 2021 - Oltre ai discorsi , alle presenze istituzionali, al fatto che non è voluto mancare nessuno per celebrare i 75 anni della Cna di Siena e l’inaugurazione ufficiale della nuova sede in via delle Arti rimandata di un anno, quello che resta della giornata particolare per l’associazione guidata da Fabio Petri è il ritorno dell’orgoglio di appartenenza. Nei venti anni dal ’90 al 2010, la Cna di Siena era la culla della classe dirigente del territorio. Sindaci, presidente della Provincia, vicepresidenti del Monte dei Paschi, vertici della Camera di Commercio, erano tutti targati Cna. E a rimarcare l’intenzione di voler tornare incubatrice di una nuova governance ha pensato il segretario generale Sergio Silvestrini. Che ha trasformato la giornata di celebrazioni in un preambolo di manifesto politico. Che vale sia per la ripartenza dell’economia provinciale e nazionale. Sia per riformare una generazione di politici che è stata messa da parte negli anni della pandemia.

«Io spero sempre che in questo Paese Machiavelli prevalga su Guicciardini - è l’inizio immaginifico del discorso di Silvestrini - ovvero che vinca la logica realista del governo delle cose rispetto alla particolarità. Il genio italico, l’intelligenza diffusa va messa a sistema. Dovremo fare una rivoluzione gentile, non avremo altre occasioni come questa. Altro che Piano Marshall, le risorse che abbiamo a disposizione oggi sono tre volte superiori a quelle che aveva la classe dirigente del dopoguerra, che trasformò un Paese distrutto nella quinta economia del mondo".

Un discorso solo apparentemente rivolto a platee nazionali. Silvestrini si cala perfettamente nella parte dell’ospite grato. Sottolinea più volte la forza, non solo numerica, della Cna di Siena. Soprattutto la sua capacità di formare nuovi dirigenti. "Abbiamo la possibilità di spendere bene - aggiunge il segretario nazionale - per superare i problemi strutturali che hanno affaticato e spento le energie migliori di questo Paese. Basta con le malinconie, tutti noi siamo di fronte alle nostre responsabilità. La politica in generale oggi è in una posizione di difesa, è ridotta nei ranghi. Parlare di Stato fino a qualche mese fa era una parolaccia, oggi è una necessità. C’è la necessità di regole, di decisioni che frenino le distorsioni create dal mercato. Da questo Governo mi aspetto che vari una riforma complessiva del fisco, per alleviare le sofferenze del ceto medio".

Rispetto ai discorsi del presidente regionale Tonini e dello stesso Petri, con il primo che ha attaccato Visco di Bankitalia e il secondo che ha ribadito le strategie vincenti sul digitale e l’economia green, Silvestrini punta più al concreto. "Le parole del governatore di Bankitalia sulle piccole imprese zavorra del Paese - dice il segretario nazionale Cna - sono la prova che il problema dell’Italia è che ci sono molti che la pensano così. Noi dobbiamo protestare poco e vincere la sfida riqualificandoci ancora di più. Siamo un’associazione strana che rispetta la classe politica. Dobbiamo tornare a contribuire ad alzare la qualità della politica, selezionare una nuova classe dirigente. Sapendo che non abbiamo santi in Paradiso, dobbiamo conquistarci spazio centimetro dopo centimetro". La parte sulla formazione è quella più focalizzata. "Gli imprenditori si lamentano per la mancanza di operai specializzati - ricorda Silvestrini - e molte risorse del Recovery Plan dovranno andare alla formazione. Fino a pensare ad altri istituti tecnici specialistici, sull’esempio di diverse eccellenze di scuole superiori nei nostri territori". P.D.B.