Siena, 5 dicembre 2024 – “Il semplice esercizio del Golden power in via preliminare ci ha permesso di evitare quanto accaduto in questi mesi in altri siti europei dove il gruppo ha già annunciato la chiusura di stabilimenti in Polonia e in Gran Bretagna. In Italia questo non è avvenuto perché abbiamo posto in modo tempestivo e consapevole il Golden power”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel rispondere durante il question time all’interrogazione presentata da Matteo Richetti, esponente di Azione. Al tavolo ministeriale del 20 novembre la multinazionale turca aveva illustrato il piano industriale, indicando i siti produttivi considerati in perdita. In particolare quello di Siena, che chiuderà l’anno con 267mila pezzi prodotti, ovvero il minimo storico. Di qui l’annuncio dello stop produttivo nello stabilimento di viale Toselli nel dicembre del 2025, con 299 esuberi, cioè il totale dei lavoratori.
Nel sollevare il tema della crisi di Beko, Richetti ha fatto seguito a quanto promesso nei giorni scorsi dal leader del partito, Carlo Calenda, durante il suo incontro con gli operai di Siena: “Ci siamo presi l’impegno con i lavoratori a porre questo quesito, nonostante le sue rassicurazioni sul Golden power – le parole rivolte a Urso –. E’ evidente che o il ministro ha mentito circa i contenuti delle prescrizioni a tutela della continuità produttiva e occupazionale o Beko non ha adempiuto agli impegni assunti. Chiediamo se il ministro, interrogato quale titolare del potere di monitoraggio, abbia iniziato un procedimento di contestazione del mancato adempimento della prescrizione per l’irrogazione delle relative sanzioni”.
Urso ha annunciato: “Il Governo valuterà se sarà necessario esercitare i poteri previsti dal Golden power, incluso quello sanzionatorio sul caso Beko Europe al termine del confronto in corso sul piano di sviluppo dell’azienda oltre il 2025. Nel tavolo di confronto l’azienda ha annunciato che nessuno stabilimento sarà chiuso e non ci sarà nessun licenziamento nel prossimo anno”. E ancora: “Nella riunione in cui l’azienda ha presentato il proprio piano industriale, noi abbiamo subito detto davanti ai sindacati che quel piano era inaccettabile e lo abbiamo respinto al mittente, proprio perché non rispettava le indicazioni del Golden power – ha rimarcato l’esponente di Governo –. In Italia si è instaurato un tavolo. Sarà solo all’esito di questo confronto che, sulla base del nuovo piano produttivo, degli investimenti e delle riconversioni previsti e del giudizio dei sindacati, valuteremo insieme se sarà necessario esercitare i poteri previsti dalla normativa, incluso come estrema ratio quello sanzionatorio che sarà definito dal Consiglio dei ministri”.
Intanto a Siena continua la mobilitazione di sindacati e lavoratori: domani gli operai si riuniranno in assemblea dalle 11,40 alle 13,10 e dalle 13,15 alle 14,45, mentre alle 12 sarà presente in viale Toselli la parlamentare Dem, Laura Boldrini. Lunedì alle 11,30 è attesa invece la segretaria del Pd nazionale Elly Schlein, che incontrerà i lavoratori in sciopero (2 ore per turno), mentre dopodomani alle 17,30 è stata organizzata una fiaccolata in Piazza del Campo in concomitanza con il Mercato nel Campo allestito per le festività natalizie. Il tutto mentre si avvicina la nuova convocazione del tavolo al ministero prevista per martedì 10 dicembre: non si escludono nuovi colpi di scena.