Siena, 24 dicembre 2023 – Il supermercato ex Conad in piazza del Campo, negli anni sede di Spizzico e di altri ristoranti self service, e poi sede del comitato elettorale di Emanuele Montomoli, non riaprirà a breve.
Il progetto della società Faro Alto, ex Sielna, e dei manager del magnate Igor Bidilo, di trasformare quegli spazi accanto a Palazzo Pubblico in un ristorante gourmet, con le eccellenze locali, come carne chianina e di cinta, olio e pecorino senesi, è naufragato e non ha superato il termine della proroga sull’affitto.
Faro Alto aveva chiesto ai proprietari una prelazione per l’ex Conad, il tempo sufficiente per far valutare alla soprintendenza il progetto dell’architetto Scheggi. Ma il termine è scaduto e non c’è stato nessun accordo.
Dal fronte dei proprietari degli spazi si fa notare che il prezzo richiesto era più basso dei canoni pagati dalla società nei locali lasciati da mesi, come La Speranza e Scudieri.
"Diciamo che non c’è stato un accordo sulla cauzione richiesta - ribatte l’avvocato Alessandro Belli -. Sono d’accordo con lei che non sia un bel segno, ma a nostro avviso fa parte di un clima che si sta creando a Siena sull’argomento locali in Piazza".
Fosse solo l’ex Conad, si potrebbe anche aspettare tempi migliori. Ma questo Natale 2023 passerà agli archivi come uno dei più ’spenti’ della storia ultrasecolare di Siena. Non solo perché un terzo di Piazza del Campo è vuoto.
E crea un effetto ’chiaroscuro’ che nelle notti di festa sembra un’opera di Magritte, per quanto è surreale. Ma anche perché gli spazi commerciali che si svuotano nel centro storico stanno aumentando.
Come nella ’Storia Infinita’, il Nulla inghotte tutto. Sperando che la cordata di Mazzuoli e soci dia corpo ai progetti di riapertura a primavera degli altri locali vuoti in Piazza, si cerca di capire se il caso ex Conad non sia un’altra prova del fatto che Igor Bidilo e Denis Milovidov, suo braccio destro, non stiano smobilitando le loro attività e in procinto di mollare Siena per mete meno ostili.
«Se così fosse - risponde sempre l’avvocato Belli - Bidilo non avrebbe investito 20 milioni di euro per le sue attività in Italia. Per ora non ci sono ulteriori progetti di aperture su Siena. Investiremo sull’Industria Nannini, per supportare le strategie commerciali e produttive sui dolci senesi. E puntiamo anche sui bandi per la ristorazione".
Ma riguardano soprattutto Firenze, dove resta il Caffè Giubbe Rosse che sembra lontano dalla riapertura...
"Stando ai programmi il Caffè Giubbe Rosse doveva riaprire l’8 dicembre. Poi i nostri fornitori hanno ritardato le consegne delle cucine e di altri arredi. Il problema sono le condizioni molto rigide imposte dalla Soprintendenza. Probabilmente apriremo a fine gennaio".
Conferma che non ci saranno disimpegni da Siena?
"Lo garantisco. Gli investimenti sull’industria non sono mai mancati in questi anni e non mancheranno. Stiamo lavorando per un nuovo forno, stiamo entrando nella grande distribuzione anche se per ora siamo in prova. Partecipiamo ai bandi per i caffè museali e a Firenze Scudieri ha vinto il bando per il catering al consiglio regionale".
Sempre altrove, però...
"Igor Bidilo ha investito 20 milioni di euro sulla nuova società. I locali senesi hanno generato così tante perdite che abbiamo varato un piano di ristrutturazione rigoroso, cedendo in gestione quelli non redditizi, e arrivando a querelare gli ex soci di Sielna. Stiamo cercando di dare un senso industriale a ciò che finora non è stato industriale. Diversi locali non avevano una logica imprenditoriale. Non lasceremo più nulla. Sul Conca d’Oro stiamo ridiscutendo i canoni d’affitto, ma non andremo via".