REDAZIONE SIENA

Monte dei Paschi, Giani: "Non c'è fretta di vendere la banca"

Le parole del presidente della Regione

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Siena, 2 agosto 2021 - «Cercherò di mobilitare i nostri parlamentari perché la Toscana non può trovarsi in una situazione in cui Mps, che è fra le più importanti in Europa, la quinta in Italia, è sostanzialmente di fronte a una proposta di incorporazione da parte di Unicredit". Lo dice il presidente della Regione Eugenio Giani parlando del caso Mps e delle incertezze sul futuro.

"E' una banca - dice Giani - che esiste dal 1472, è simbolo di un buon governo dal punto di vista finanziario e bancario. È vero, ha avuto le crisi che conosciamo, ma se andiamo a vedere gli ultimi sei mesi ci sono buoni risultati. Quindi core business, maestranze, dirigenti, operatori sono un patrimonio da salvaguardare. Non vedo tante corse nel doverla vendere".

«Mi si dice - prosegue Giani - che gli stress test stanno dimostrando negatività» per banca Mps, ma «per forza: essi tengono conto dei crediti di sofferenza, del patrimonio netto, che è il frutto di quello che accadeva nella gestione una decina di anni fa, oggi superato e razionalizzato».

Eugenio Giani
Eugenio Giani

Intanto, «Il Comune di Siena vive la situazione di Mps con grandissima preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda le ricadute che potranno avere, qualsiasi scelta possa essere fatta, sulla città e sulla provincia di Siena. Non tanto per quello che è legato direttamente al Monte dei Paschi, ma anche e soprattutto per l'indotto». Così l'assessore del Comune di Siena Alberto Tirelli, a margine di un evento sul turismo a Firenze, parlando coi cronisti della situazione della banca Monte dei Paschi di Siena.

"La svendita dell'istituto di credito senese ad Unicredit - dice Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano - è un affronto a tutti i toscani e dimostra quanto la politica possa essere dannosa se agisce per proprio tornaconto personale attraverso oscure manovre di palazzo. Non possiamo far finta che la vicenda Mps non abbia una storia e che la sua crisi non abbia delle responsabilità politiche precise. Prima il Pci, poi i Ds e infine il Pd hanno portato il Monte sull'orlo del baratro. Se il governatore Giani vuole davvero fare gli interessi dei toscani, inizi dicendo che il suo partito è responsabile del crack del Monte. Il conflitto d'interessi che coinvolge la sinistra toscana è palese. Prima Pier Carlo Padoan fa acquisire allo Stato parte della banca senese, successivamente viene candidato senatore del Pd proprio nel seggio di Siena, poi si dimette dal Parlamento perché diventa dirigente di Unicredit e adesso il Tesoro è pronto a svendere le sue azioni Mps alla banca guidata dallo stesso Padoan. Senza dimenticare che il neosegretario del Pd, il pisano (non senese) Enrico Letta, è pronto a candidarsi senatore per il seggio lasciato vacante da Padoan".