Siena, 2 agosto 2021 - Il caso Monte dei Paschi si gioca su tre piani paralleli e convergenti. Il primo è quello finanziario, con l’ingresso ufficiale di UniCredit nella data room virtuale aperta da Rocca Salimbeni mesi fa, per iniziare la due diligence sui conti e la situazione reale della banca senese.
L’esame dovrebbe durare 40 giorni, alla fine l’ad Andrea Orcel definirà, nella trattativa con il Ministero dell’Economia, il perimetro delle attività e del personale del Monte che interesserebbe a UniCredit. Nel frattempo, il 5 agosto, l’ad di Banca Mps Guido Bastianini, presenterà il bilancio dei primi sei mesi 2021 di Rocca Salimbeni.
Il secondo piano è quello sindacale, che ieri registra la nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil Siena contro le intenzioni di UniCredit di prendersi solo il meglio della banca senese.
"Chiediamo al governo Draghi di far valere il proprio ruolo in una trattativa, anche in Europa, che mette in discussione migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti nonché il futuro del Centro direzionale Mps nella nostra città, che porterebbe anche a pesantissime ricadute sul sistema economico, aggravate in termine di immagine da un’ipotesi di svendita del marchio storico della Banca. Quello che si sta delineando è il contrario di ciò che i sindacati vogliono: evitare lo spezzatino per non indebolire il sistema bancario".
E poi c’è il piano politico, quello più fragoroso di tutti. Dopo l’intervista del leader della Lega Matteo Salvini a La Nazione, nella quale ha lanciato l’idea di "Mps come aggregatore di un terzo polo del credito con CariGe, Bper e Popolare Bari per una banca dei territori", tutto il centrodestra e soprattutto la Lega rilancia la proposta, assieme alle critiche feroci al Pd e al suo "governo ventennale della banca, che ha generato la crisi".
Ma è in Parlamento che si prepara la battaglia tra i partiti. Dopo che i capogruppo di Camera e Senato del Pd, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, avevano formalizzato la richiesta che il ministro dell’Economia Daniele Franco, riferisse alle Camere sulla trattativa con UniCredit su Mps, tutti i gruppi, dai 5Stelle a Forza Italia, da Fratelli d’Italia alla Lega hanno chiesto a gran voce che il ministro Franco coinvolgesse il Parlamento.
"Il governo non è disponibile a riferire oggi in Aula, ma cercheremo di rispondere alla prossima riunione della Conferenza dei capigruppo". E’ la replica di ieri del ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. La presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario, Carla Ruocco dei 5Stelle, si riunirà oggi per decidere la convocazione del ministro Franco sul dossier Mps. Ma già il presidente della Camera, Roberto Fico, aveva girato la richiesta di audizione al governo.