Siena, 26 gennaio 2025 – “L’offerta di Mps su Mediobanca in termini di ripercussioni sui dipendenti? L’impatto sarà pari a zero”. E’ unanime il giudizio dei sindacati di categoria, che nella giornata di venerdì hanno partecipato all’incontro, in cui l’amministratore delegato della banca, Luigi Lovaglio, ha annunciato loro: “Il Monte dei Paschi da oggi smette di essere una preda”. Per quanto riguarda la Toscana, non ci sarebbero scossoni all’orizzonte: gli sportelli del Monte nella regione sono 286 contro i soli 4 di Mediobanca (3 a Firenze e uno a Pistoia), mentre per quanto riguarda il numero di dipendenti, in Italia sono 16.500, di cui circa 4mila in Toscana e meno di 3mila nella sola provincia di Siena.
Viviana Lumini, Fabi Siena, non ha dubbi: “In Toscana non siamo minimamente toccati dall’operazione. Dal punto di vista sindacale, nel tempo ci sono stati momenti più critici con sovrapposizioni, che siamo però riusciti a gestire perfettamente. In questo caso però non siamo in presenza né di sovrapposizioni né di rischi occupazionali. Possiamo garantire ai lavoratori che l’impatto sarà inesistente”.
Barbara Spezia, First Cisl Mps, spiega: “L’amministratore delegato ci ha rassicurato. Non vediamo dunque motivi di preoccupazione, ma vigileremo confidando che l’operazione possa determinare un valore aggiunto per il Monte”. E ancora: “Certo, i tempi sono ancora da definire perché tutto vada in porto, dobbiamo valutare bene gli sviluppi e le risposte del mercato – continua la sindacalista –. Noi restiamo in allerta. Vediamo come l’azienda intende portare avanti gli obiettivi del piano industriale. Siamo comunque fiduciosi sul medio termine. Speriamo di portare avanti le nostre istanze: Mps ha fatto delle selezioni assumendo 300 persone. Sono state fatte delle graduatorie: ci piacerebbe poterle esaurire con nuove immissioni”.
Federico Di Marcello, Fisac Cgil Mps, ricorda la cura dimagrante del 2023 che ha mandato nel fondo esuberi 4.125 persone in tutta Italia: “Le 300 nuove assunzioni hanno dato un po’ di respiro, ma in sede di contrattazione integrativa ne abbiamo chieste di nuove – rilancia –, visto che nella semestrale l’ad Lovaglio aveva annunciato 800 ulteriori ingressi. Quindi c’è spazio per tornare a parlarne”. E sulla scalata a Mediobanca: “Per Piazzetta Cuccia è un’offerta ostile – commenta Di Marcello –. Certo, neessuno poteva immaginare una mossa del genere da parte dell’ad Lovaglio... ”.
Positivo il commento di Carlo Magni, Uilca Uil Mps: “E’ un’operazione industriale, per valorizzare il marchio, non per fare economia di scopo – le sue parole –. Non ci sono rischi di sovrapposizioni, perché Mps è una banca commerciale, mentre Mediobanca è una merchant bank. Ovvio che non ci accontentiamo della parole di rassicurazione dell’ad, vogliamo infatti capire l’evoluzione dell’offerta”. E ancora: “Il nuovo piano industriale con 800 assunzioni, 300 delle quali già effettuate, va declinato nella realtà – continua Magni –. Noi ci battiamo per la tutela dell’occupazione, il ricambio generazionale e il turn over. Insomma, per noi al momento i numeri degli organici non sono sufficienti, quindi rivendichiamo gli impegni assunti dalla banca e le intese sottoscritte negli ultimi anni. Non ci faremo distogliere dai nostri obiettivi. In ogni caso, se l’operazione va in porto, ciascuno degli istituti di credito coinvolti dovrebbe essere valorizzato”.
Insomma, al di là della probabile assenza di un impatto sociale e occupazionale della scalata a Mediobanca, i sindacati rimarcano punti per loro imprescindibili: “Tutela integrale delle condizioni contrattuali e professionali delle lavoratrici e dei lavoratori, conferma del perimetro di attività attualmente svolte dalla banca e valorizzazione del radicamento territoriale e del rapporto con la clientela”. In altre parole, che il cuore e la testa di Banca Mps rimangano a Siena e in Toscana.