PINO DI BLASIO
Economia

"Uno studentato nell’ex Manifattura Polo universitario a 9 minuti di treno"

Montanari, rettore dell a Stranieri: "Un progetto privato a Monteroni, finanziato con i fondi del Pnrr"

L'area dove dovrebbe sorgere lo studentato

Siena, 19 ottobre 2023 – Rettore Tomaso Montanari, in commissione regionale lei ha rivendicato il ruolo dell’Università in presenza. Il calo di iscrizioni è dovuto a residenze universitarie che mancano?

"E’ uno degli aspetti del problema - risponde il rettore dell’Università per stranieri - anche se il tema residenze riguarda solo gli studenti capaci e meritevoli, che rientrano in una fascia di reddito. Il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione. A Siena abbiamo il problema della manutenzione straordinaria per molte case dello studente, i posti letto a disposizione si sono ridotti. C’è il problema del caro affitti, di stanze che non si trovano per gli studenti di fascia media. Infine c’è l’illegalità degli affitti al nero. Abbiamo rinnovato la convenzione con la Guardia di Finanza per aiutare gli studenti che denunciano. Ma non si può intervenire solo con la repressione, l’emersione del fenomeno deve essere generata da una sinergia di azioni".

All’elenco manca la concorrenza degli affitti brevi, l’esplosione di Airbnb che ha messo fuori dal mercato gli studenti universitari..

"A Firenze il problema della concorrenza con il turismo è esploso. Palazzo Vecchio sta provando a intervenire, secondo me in ritardo, perché le città europee hanno fissato regole ferree da anni. A Siena sta dilagando ora, i prezzi di una camera singola sono già saliti a 400-450 euro".

La conseguenza di tutto ciò?

"Una fascia di studenti rinuncerà agli studi universitari, non può più permetterseli. Se metti insieme trasporti inadeguati, mense chiuse, alloggi che non si trovano, il quadro a Siena è desolante. Gli studenti scelgono Siena per la qualità della vita, ma se questa precipita per i problemi di cui sopra, o vai in una grande città oppure scegli le università telematiche".

Per lei sono un male?

"Rappresentano la fine del progetto costituzionale. Quasi peggio l’università telematica che non studiare. L’Università è quello che c’è nelle aule, nei corridoi, nei luoghi di studio, nei laboratori, nei locali la sera".

L’Università o è in presenza o non è?

"Studiare è contaminazione, è incontro. Ma l’Università in presenza richiede una rete di istituzioni che lavorino nella stessa direzione. Gli atenei fanno vivere città, territori, attività, sono un bene per tutti. Siena non può diventare un grande albergo".

Lei ha parlato del progetto Manifattura Tabacchi. Cos’è?

"L’ho avuto in eredità dal rettore Cataldi, era al centro di una convenzione con il rettore Frati e la Regione. Il progetto era trasformare un bellissimo luogo di archeologia industriale a Monteroni in uno studentato con oltre 300 camere, spazi comuni, aule per lezioni e incontri. Una piccola cittadella universitaria".

E’ congelato perché Monteroni è lontana dal centro?

"E’ a soli 9 minuti di treno dalla stazione di Siena. Naturalmente bisognerebbe pensare a un servizio di metropolitana leggera attivo fino all’1 di notte. La Regione si era impegnata a fare questo. Il Diritto allo studio ha replicato con freddezza, per loro era troppo lontano. E’ un progetto privato, il Comune di Monteroni si è impegnato, accelerando atti e delibere, affinché l’idea andasse avanti".

E’ un progetto di 7-8 milioni di euro. Chi lo finanzierebbe?

"Una delle linee di finanziamento del ministero, attraverso il Pnrr, è quella che garantisce fondi pubblici a Comuni che fanno gestire a privati la trasformazione di grandi immobili in studentati. Il Comune di Monteroni, con il nostro assenso e con quello della proprietà, ha presentato il progetto al Ministero e aspetta che sia finanziato. La risposta arriverà a inizio 2024".

Cosa replica sulla distanza?

"E’ lontano in una logica senese, di chi vuole che tutto sia in centro. Ma per studenti stranieri o anche fiorentini o milanesi, 9 minuti sono un’inezia. Siamo pronti a sostenere il progetto anche da soli, come Università per stranieri. A uno studente cinese o coreano pochi minuti in treno sono nulla, se si vive in uno studentato moderno e funzionale. Se i treni ci saranno, si riempirà anche di italiani. E allargherà gli orizzonti della città".