LAURA VALDESI
Siena

Siena, l’Oca festeggia la vittoria donando il sangue. E il vicario fa il fioretto

Ieri 40 contradaioli di tutti le età sono andati al Centro emotrasfusionale delle Scotte. C’era anche il governatore Cillerai

Foto di gruppo con il Drappellone dei  contradaioli che sono andati a donare il sangue alle Scotte

Foto di gruppo con il Drappellone dei contradaioli che sono andati a donare il sangue alle Scotte

Siena, 30 settembre 2023 - Il Centro emotrasfusionale delle Scotte ieri si è colorato di bianco-rosso-verde quando quaranta contradaioli dell’Oca, fra cui il governatore Francesco Cillerai ed il vicario generale Francesco Silvestri, si sono recati al policlinico per una donazione collettiva. Fazzoletti al collo, coccarde al petto, sorrisi e pacche sulle spalle anche per farsi coraggio. Nel caso del vicario, svela un simpatico retroscena Alberto Bocci, che guida i Donatori dell’Oca da molti anni, si è trattato di onorare un fioretto fatto per la vittoria del Palio dell’Assunta.

“Era la sua prima volta, infatti, non ama molto gli aghi ma ha ormai rotto il ghiaccio. Ha promesso che continuerà. Il governatore Cillerai, invece, è un donatore abituale”, dice Bocci mentre sta pranzando con il gruppo alla Società Trieste. Poi foto ricordo con il Drappellone di Marco Lodola.

La Contrada dell’Oca, dunque, ha voluto celebrare anche con un servizio alla collettività il successo che l’ha vista trionfare sul tufo con Brigante e Zio Frac. Un gesto di altruismo e generosità che, come detto, ha visto protagonisti circa 40 contradaioli di Fontebranda di ogni età, dai ragazzi di 20 anni ai veterani della donazione che ormai sono habitué del Centro emotrasfusionale delle Scotte.

"Donare tutti insieme – spiega Alberto Bocci – in primo luogo fa bene agli altri perché di sangue ce n’è sempre bisogno soprattutto nel periodo estivo; secondariamente perché ognuno riesce a fare un piccolo check up e in questo periodo di festeggiamenti è proprio necessario. E infine perché il cadenzato appuntamento della donazione è un modo diverso per stare insieme in Contrada sia per i più giovani che per i meno giovani”. Concludono i membri del consiglio: “Facciamo un plauso e diciamo grazie alla folta schiera di giovani che si sono immersi anima e cuore nella donazione. E’ proprio il caso di dire che alla nostra Contrada diamo anima e sangue".