Briglia d’oro a Baroni, Ballon d’oro a Masini

Il nuovo mister della Lazio: "Ricordo la Primavera del Siena e la storica finale Scudetto", il centrocampista bianconero: "Testa alla serie D"

Briglia d’oro a Baroni, Ballon d’oro a Masini

Briglia d’oro a Baroni, Ballon d’oro a Masini

SIENA

Sono lontani i tempi della Rondinella, dove Marco Baroni ha iniziato a muovere i primi passi da allenatore. Appena terminata la sua prima conferenza da tecnico della Lazio, è salito in auto per raggiungere Siena e ricevere la 31ª Briglia d’Oro, riconoscimento con cui l’Aiac locale lo ha omaggiato per la stagione sulla panchina dell’Hellas Verona. "Non potevo mancare per l’importanza del premio e perché a questo territorio, la Toscana, sono legato: una grande soddisfazione che condivido con il mio staff e con i calciatori", ha sorriso il mister, fiorentino di nascita. Lo stesso sorriso di allora, di quando ha portato la Primavera del Siena alla prima storica finale Scudetto. Tappa di un cammino che oggi lo vede toccare il suo "punto più alto della carriera". "Inizio con tanto entusiasmo – ha spiegato – lo stesso che trasferirò alla squadra. C’è voglia, c’è convinzione, c’è un gruppo di lavoro dedito al lavoro e non vedo l’ora di andare in campo. Sarà una Serie A come sempre competitiva, difficile, ma sono molto fiducioso, nel gruppo vedo tanta determinazione. Immobile al Besiktas? Quando ho parlato con Ciro l’ho sentito carico, poi non so se è cambiato qualcosa. Stiamo comunque parlando di scelte personali, non mie o della società".

Quindi il pensiero è tornato a quei tre anni nella Primavera del Siena, con tre panchine anche in prima squadra a sostituire l’esonerato Giampaolo, suo esordio assoluto nel massimo campionato. "Ho un ricordo bellissimo – ha sorriso Baroni –: è stata la mia prima esperienza in un settore giovanile, formativa dal punto di vista sia professionale che umano. Abbiamo raggiunto un traguardo storico per Siena, perdendo la finale all’89… E’ venuto a salutarmi Niccolò Giannetti, fa piacere che i ragazzi serbino bei ricordi di me: c’era lui in quel gruppo, c’erano Spinazzola, che ho fatto salire dagli Allievi, Larrondo, Buchel… Riguardo alla parentesi prima squadra, sapevo bene che sarei stato un traghettatore, ho accettato se poi fossi tornato in Primavera". "Allo stadio qualche volta sono tornato – ha chiuso Baroni – anche perché ci ha giocato mio figlio, Riccardo. Dopo tante vicissitudini, Auguro alla Robur di raggiungere i massimi obiettivi".

Angela Gorellini

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