Il Poggibonsi cade in casa contro la Flaminia. I gol di Sirbu e Casoli castigano i Leoni

POGGIBONSI 0 FLAMINIA 2

POGGIBONSI (3-5-2): Pacini; Martucci, Borri, Fremura; Cecconi (83’ Mignani), Valori (58’ Salvadori), Mazzolli, Bigica, D’Amato (67’ Lepri); Bellini, Belli (58’ Boganini). Allenatore: Baiano.

Flaminia (3-4-1-2): Nespola; Penchini, Benedetti, Ricozzi (88’ Igini), Orlandi, Mattei (79’ Celentano), Casoli, Zanchi; Malaccari (68’ Fracassini); Tascini, Sirbu (88’ Ciganda). Allenatore: Nofri Onofri.

Arbitro: Brozzoni di Bergamo.

Reti: 37’ Sirbu, 44’ Casoli.

POGGIBONSI – Il solito Poggibonsi versione casalinga. Stavolta i Leoni cadono al cospetto della penultima della classe, una Flaminia mai doma e assai rinforzata rispetto ai mesi scorsi, però dai giallorossi reduci dal doppio successo esterno senza reti al passivo, era lecito attendersi molto di più. Invece il Poggibonsi, a parte un avvio soddisfacente per impegno e per ricerca del gol (sfortunato Bigica, che centra un legno), non fornisce segnali confortanti nel match. E il successo di 2-0 va addirittura stretto agli ospiti, più volte vicini alla terza realizzazione. Sul fronte Poggibonsi, non è sentendosi al sicuro dopo due vittorie, che si conquistano i traguardi. Rimane una prestazione complessiva insufficiente con l’aggravante di una totale assenza di reazione. Poggibonsi a un passo dal vantaggio al 23’: il palo alla destra di Nespolo respinge la deviazione di Bigica su tentativo di D’Amato. Fuoco di paglia, perché poi è solo Flaminia: con quattro corner di seguito gli ospiti tengono in apprensione la difesa del Poggibonsi. E al 34’ da un cross da sinistra di Casoli, Orlandi non centra per poco. Al 37’ arriva il colpo vincente di Sirbu: 0-1. Lo stesso Sirbu impegna dalla distanza Pacini e al 44’ su cross da destra di Orlandi irrompe Casoli per il raddoppio. Nella ripresa, mister Baiano si affida a Salvadori e a Boganini. Di quest’ultimo la conclusione della riscossa, ma Nespolo ribatte. Unico squillo di una ripresa che non offre altre emozioni, se non l’ingresso del baby Lepri. Il resto è il malumore della tifoseria.

Paolo Bartalini