ANGELA GORELLINI
Sport

Livorno si conferma la ’bestia nera’. La Robur deve ripartire senza errori

Se nel girone di andata la partita con il Livorno, era stata la prima sconfitta della Robur dopo 38 partite,...

Se nel girone di andata la partita con il Livorno, era stata la prima sconfitta della Robur dopo 38 partite,...

Se nel girone di andata la partita con il Livorno, era stata la prima sconfitta della Robur dopo 38 partite,...

Se nel girone di andata la partita con il Livorno, era stata la prima sconfitta della Robur dopo 38 partite, da quando cioè la squadra era ripartita dalle ceneri dell’Eccellenza, nel girone di ritorno il ko subìto da Bianchi e compagni all’Ardenza è stato il primo del 2025. Una caduta pronosticabile, vista la forza della squadra di Indiani, dimostrata tutta in un primo tempo sontuoso e in una ripresa in pieno controllo. Troppo ampio il divario tra le due squadre, per sperare, da parte bianconera, che la partita potesse avere un esito diverso, nonostante il vantaggio iniziale arrivato grazie alla punizione perfetta di Pippo Boccardi (la prima rete stagionale segnata dal Siena su palla inattiva). In una manciata di minuti gli amaranto hanno ribaltato il risultato e allungato, devastanti là davanti, anche a fronte alla miglior difesa del raggruppamento (adesso seconda migliore).

E il passivo avrebbe potuto essere anche peggiore, se Giusti non si fosse superato in più di un’occasione, se la traversa non si fosse messa di mezzo e se Brenna e compagni avessero avuto, in qualche circostanza, una mira più precisa. Sì, nel secondo tempo, il Siena si è visto un po’ di più ma c’è da capire se per proprio merito o se perché il Livorno non vedeva altro che l’ora di festeggiare con i tifosi presenti al Picchi in massa (a differenza di quelli della Robur a cui è stata negata la trasferta) i 110 anni di storia del club.

L’importante, adesso, è che il Siena riprenda subito il cammino, evitando, assolutamente, di ripetere l’errore commesso un girone fa. La sconfitta nel derby, allora, fu una botta che stordì i bianconeri. Tolse alla squadra serenità e certezze, fu l’inizio del suo periodo nero. Il Livorno, adesso, fa parte del passato, volerà in serie C, mentre la Robur dovrà mettercela tutta per finire al meglio la stagione con già un’altra bella sfida alle porte, il derby con il Poggibonsi. Dovrà, il Livorno, essere preso da monito: dopo il ripescaggio dall’Eccellenza al club labronico ci sono voluti tre anni per poter mettere le bottiglie in frigo. La promozione arriverà grazie a un investimento di 2-3 milioni di euro e una precisa programmazione. Di questo necessita la Serie D, un campionato complicato, pieno di insidie, dove ne vince una sola e i play off, per le società non intenzionate a spendere 300mila euro per un eventuale ripescaggio, non servono proprio a niente.

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