
Massimo Morgia è stato l’ultimo allenatore ad aver vinto la D sulla panchina della Robur (la squadra di Gilardino venne ripescata). Il tecnico, rimasto attaccato ai colori bianconeri ha ripercorso sul Fol la sua avventura senese. "Per vincere i campionati in piazze così importanti servono giocatori non soltanto forti ma anche di carattere, di grande spessore – le sue parole –. Agnolin e Ponte mi lasciarono ampio spazio, tutti i giocatori che arrivarono o li conoscevo o prima dovevano stare un mese in ritiro. L’anno dopo mi fu detto che bisognava cambiare tutti i giocatori e infatti rimase solo Portanova, quindi feci un passo indietro".
Morgia altre volte è stato in procinto di tornare. Con Anna Durio, per esempio. "Avrei dovuto fare il direttore generale, a me interessava costruire un settore giovanile. Quando mi sono reso conto che non era possibile sia per le strutture che per volontà, ho preferito non iniziare, sarei stato un parafulmine da esibire". E con Giacomini. "La scorsa estate mi chiamò un amico di Roma, Luciano Giunto, vicino alla famiglia Giacomini. Parlai più volte con il padre di Giacomini, mi chiese se ero disponibile ad allenare in Eccellenza. Io a Siena ci torno anche domattina, risposi. Poi non ho più sentito nessuno".
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