Tra poco più di un mese, Daniel, compirà 23 anni. Eppure il suo curriculum è un concentrato di esperienze, di colori e maglie blasonati. Del resto, che avrebbe fatto questo nella vita, lo ha capito quando era praticamente in fasce. E non per il cognome, Frey (nella foto), non proprio uno di quelli che si confonde in rubrica. Ma perché quando Cupido scocca la freccia, c’è ben poco da fare. "Papà non avrebbe voluto, conoscendo bene il mondo del calcio, che seguissi le sue orme – racconta –. Ma già a 4 anni giocavo in casa, cercavo di riproporre le azioni delle partite che vedevo con lui. Oggi sono in campo, grazie a Dio e alla mia professionalità".
I primissimi passi li ha mossi in una squadra della provincia di Firenze, l’Olimpia, Frey senior, allora, militava nella Fiorentina. E’ poi passato al Forte dei Marmi: durante un importante torneo, lo ha notato il Milan; nelle giovanili rossonere è rimasto 4 anni. Ha poi vestito le casacche di Chievo, Cremonese, con cui ha vinto il campionato, Carrarese, Gubbio e Pro Vercelli. Ed eccolo a Piancastagnaio. "Sul monte Amiata – dice l’esterno –, sapevo di trovare un ambiente sano, senza troppe pressioni, dove è possibile far bene e migliorarsi. Avevo bisogno di questo. Purtroppo la mia stagione è stata condizionata da un infortunio, sono rimasto fuori un mese e mezzo, adesso spero di trovare continuità".
E’ nona la Pianese, che ha saputo superare indenne un calendario infame, un cambio in panchina e un mercato in fermento. "Siamo un gruppo giovane, ma molto forte caratterialmente, solido che ha saputo reagire alle avversità. Non so dire se la vittoria di Campobasso è stata un crocevia della nostra stagione, ma ci ha dato sicuramente una bella spinta. E’ stato un bel successo, contro una grande squadra, in uno stadio caldo, e ne siamo orgogliosi".
E domenica il Pescara. "Non si presenteranno con la gamba leggera, considerando gli ultimi risultati, noi dovremo affrontarli come abbiamo affrontato Perugia, Ascoli e Campobasso. Dove può arrivare la Pianese? Puoi arrivare fino alle stelle. Ma è troppo presto per trarre conclusioni: dobbiamo andare avanti partita per partita".
E Frey dove vuole arrivare invece? "Mi piacerebbe giocare ai massimi livelli, ma non ho una linea di arrivo, so però che questa è una linea di partenza. Vorrei togliermi soddisfazioni: la promozione con la Cremonese mi ha dato delle emozioni che difficilmente si provano; ecco, mi piacerebbe poterle vivere di nuovo". Con la scritta Frey sulle spalle. "Per me è motivo di orgoglio. Sono fiero del cognome che porto. Quando sei ragazzino, magari, puoi subire un po’ il confronto, poi crescendo capisci che non ci sono aiuti O pregiudizi".
Angela Gorellini
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