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Pianese-Legnago, l’analisi di Indragoli: "Noi bravi a saper sfruttare l’episodio"

La Pianese suona la sua sinfonia calcistica: giovani talenti e ambizioni di crescita. Gabriele Indragoli, difensore promettente, racconta il percorso e i sogni di un'orchestra unita verso il successo.

Pianese-Legnago, l’analisi di Indragoli: "Noi bravi a saper sfruttare l’episodio"

La Pianese suona la sua sinfonia calcistica: giovani talenti e ambizioni di crescita. Gabriele Indragoli, difensore promettente, racconta il percorso e i sogni di un'orchestra unita verso il successo.

‘Sinfonia n° 24’: la Pianese suona il suo concerto. Un’armonia perfetta, con giusto un paio di note stonate. Che ci stanno, quando l’orchestra è giovane e può solo crescere. Tanti ragazzi sono alla prima esperienza: per loro Piancastagnaio vuole essere un trampolino di lancio. Come per Gabriele Indragoli (nella foto), classe 2004, professione difensore, arrivato dall’Empoli a titolo temporaneo. Una passione, quella per il calcio, tramandata da babbo Massimo, ex calciatore (ha vestito anche la maglia della Lucchese) e oggi ds delle giovanili della Carrarese. All’inizio la panchina, per assorbire il contraccolpo, ora il campo, con continuità. "Stiamo facendo un ottimo campionato – dice il bianconero –, grazie al grande lavoro che portiamo avanti dall’estate. Sapere che durante la settimana andiamo a 1000 all’ora ci permette di affrontare ogni impegno con serenità. La rosa poi è ampia, non ci sono titolari e riserve: domenica per esempio, con il Legnago, chi è entrato ha fatto benissimo, è riuscito a svoltare una partita che si era messa male. All’inizio ci davano tutti per spacciati, stiamo dimostrando che non è così". Un pareggio prezioso, con il Legnago, ma dal retrogusto un po’ amaro. "Non è stata la nostra miglior prova – afferma Indragoli –, non abbiamo espresso il nostro calcio come altre volte, ma siamo stati bravi a tenere il match aperto e a sfruttare l’episodio. Il dispiacere è per non aver centrato il risultato pieno in una sfida alla nostra portata. Potevamo mettere tre punti in saccoccia. Ma va bene così, un inciampo in qua è là ci può stare. Comunque no, non abbiamo sottovalutato gli avversari, non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno". Testa quindi al Pineto. "Un’altra partita alla nostra portata – dice il bianconero –, che dovremo affrontare con la massima attenzione. Loro arrivano dalla vittoria di Pescara, noi vogliamo riscattarci dal pareggio con il Legnago". Ma dove vuole arrivare la Pianese? "Alla salvezza, se arriverà qualcosa in più, tutto di guadagnato". E Indragoli? "Il più in alto possibile. Magari in Serie A, o a giocare la Champions. Ma con calma e con la consapevolezza di avere tanto, tanto da migliorare sotto ogni punto di vista. Ma anche senza pormi limiti". Piedi in terra e dita sui tasti di un pianoforte. "Fin da piccolo ho sempre nutrito una forte passione per la musica: adesso che ho tempo ho iniziato a suonare, insieme a Nicoli, uno dei ragazzi con cui ho legato di più, come Da Pozzo e Filippis con cui avevo già giocato a Empoli. Ho fatto qualche nome ma la verità è che siamo tutti legati, siamo un gruppo affiatato, anche con lo staff. E l’ambiente è sano. Non potevo fare scelta migliore". Angela Gorellini

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