REDAZIONE SIENA

Robur: anno 2024 dal doppio volto. Fino ad ottobre gioie, poi tanti dolori

Si è chiuso così, con una sconfitta il 2024 della Robur. Un anno, sportivamente parlando, esaltante fino a ottobre: prima...

Si è chiuso così, con una sconfitta il 2024 della Robur. Un anno, sportivamente parlando, esaltante fino a ottobre: prima...

Si è chiuso così, con una sconfitta il 2024 della Robur. Un anno, sportivamente parlando, esaltante fino a ottobre: prima...

Si è chiuso così, con una sconfitta il 2024 della Robur. Un anno, sportivamente parlando, esaltante fino a ottobre: prima è arrivata la splendida vittoria del campionato di Eccellenza, al termine di una cavalcata eccezionale, priva di sconfitte e colma solo di gioia; poi l’inizio della nuova stagione, in Serie D, scoppiettante, con i bianconeri che hanno anche guardato tutti dall’alto. Tanti abbonati (oltre 1300), tanto entusiasmo, almeno fino al maledetto derby con il Livorno: è da quella sconfitta, peraltro immeritata, che è iniziato il periodo nero del 2024.

A ridosso dall’entrata in società del ‘team’ svedese (a fine settembre), con Simone Giacomini che ha ceduto il 91 per cento delle quote, la squadra è incappata in prestazioni e risultati altalenanti, perdendo mano a mano posizioni. E, nell’ultimo periodo, incappando in una sfilza di sconfitte casalinghe, quattro consecutive, cinque nelle ultime sei giornate, che hanno rotto l’idillio di un tempo, scatenato polemiche e messo in discussione quelle che prima erano certezze.

Da derby a derby: l’ultimo ko, Bianchi e compagni lo hanno incassato con il Grosseto, domenica, in una partita particolarmente sentita dalla piazza, ma anche pesante dal punto di vista della classifica: una vittoria avrebbe permesso a Magrini e ai suoi ragazzi di agganciare i maremmani e rimettersi in corsa per le posizioni nobili della graduatoria. La sconfitta li ha scaraventati fuori dai play off. Niente regali sotto l’albero di Natale, solo un panettone indigesto e aspettative disattese.

Ad allarmare, non poco, le dichiarazioni di Magrini, che, stavolta, ha ‘vuotato il sacco’: le promesse estive di una rosa competitiva, ha detto il tecnico, non sono state mantenute e, adesso che la squadra necessita – è evidente – di un restyling, la nuova proprietà non ha troppa intenzione di frugarsi in tasca. Se gli svedesi che, da proprietari, appunto, hanno il diritto di prendere le decisioni che ritengono più giuste, ‘non si esaltano per una vittoria o non si deprimono per una sconfitta’, parafrasando il mister, la Siena bianconera sì, si esalta quando la Robur vince e si deprime se vede la maglia amata macchiarsi di fango contro il Trestina, la Fezzanese e il Grosseto. E, soprattutto, ha bisogno di risposte e di chiarezza.

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