Tantissimi i protagonisti della storia del Siena che martedì sera hanno preso parte alla cena organizzata dai Fedelissimi per le 120 candeline della Robur. Alessandro Fiorini, Aldo Notari, Danilo Tosoni, Andrea Pepi, Simone Mucciarelli, Luca Cavallo, Giuseppe Papadopulo, Patrizio Cingottini, Gill Voria, Mario Beretta, Stefano Guberti, Lamberto Magrini (presente con lo staff al gran completo), con i loro racconti, ricchi di aneddoti e di emozioni, hanno ripercorso le imprese bianconere, dagli anni ’60 a oggi. Non sono poi mancati messaggi e video, di auguri e di affetto, di tanti altri ex calciatori e amici bianconeri, da Leonardo Terigi a Massimo Carignani, da Emilio Ferranti a Corrado Ravazzolo, da Paolo Sciaccaluga a Nino Scimone, da Francesco Disanto a Tore Andre Flo. Una dimostrazione di quanto Siena possa stringere legami forti con chi ha la possibilità di viverla, legami che neanche il tempo può spezzare. Durante la serata è stato anche ‘inaugurato’ Museo Robur, il museo digitale della storia del Siena Calcio, on line proprio da martedì sera (www.museorobur.it). "La realizzazione del museo è stata possibile grazie alla forte volontà di Lorenzo Mulinacci – le parole di Nicola Natili che ha messo a disposizione il suo infinito archivio fotografico –. Grazie anche a Mario Lisi, per il suo prezioso contributo per la parte statistica. Con questo lavoro ho vissuto tre viaggi contemporaneamente: uno nei ricordi, e ne serbo ottimi di tutti perché considero chi ha dedicato anche solo un minuto al Siena, in qualsiasi ambito, merita rispetto e riconoscenza. Un altro viaggio è stato nel mondo della fotografia, e un altro ancora nei sentimenti: ho rivisto facce di persone che a me hanno dato tantissimo, faccio per esempio il nome di Olinto (al quale i presenti hanno tributato un grande applauso ndr)". I Fedelissimi, obiettivo che si erano proposti, sono riusciti a inaugurare il museo nel giorno del 120° compleanno della Robur. Mancano alcune sezioni e le foto dal 2000 in poi ma nel giro di qualche mese il lavoro sarà terminato. "Il Siena è una passione – ha chiuso Natili –, una passione che dobbiamo tramettere. La sua è una grande storia, di persone, di personaggi, che deve essere tramandata".
A.G.
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