In un freddissimo pomeriggio di dicembre si è consumata una triste pagina di storia bianconera. Il Siena è uscito sconfitto dal Franchi, battuto dalla Fezzanese, fanalino di coda del girone E, tra la rabbia dei tifosi e l’incapacità di trovare una spiegazione.
E’ bastato un gol dei ragazzi in maglia verde, per sgretolare quelle poche certezze recuperate a Bagno di Gavorrano, e mettere a nudo la fragilità, principalmente caratteriale, dei bianconeri. Dopo 67 minuti in cui Bianchi e compagni erano riusciti a creare diverse occasioni, senza, ahimè, riuscire a concretizzare (questo è il peccato originale), ecco al primo tiro in porta degli avversari la rete di Mariotti. Un lampo che invece di accendere gli animi dei ragazzi di Magrini, li ha completamente spenti. Nessuna reazione, nessun cenno di rivalsa, nessun moto di orgoglio. Solo un black-out terminato soltanto con il triplice fischio dell’arbitro internazionale Molinaro.
Il fischietto di Lamezia Terme ci ha messo del suo: al pronti via non ha ravvisato un tocco di mano limpidissimo – basti vedere le immagini – di un difensore verde in area di rigore, negando al Siena un rigore sacrosanto. Nella ripresa Boccardi si è visto annullare un gol per un fuorigioco che, sempre con il supporto delle immagini, sembra proprio non esserci. La conduzione di gara non deve essere un alibi e mai si saprà come sarebbe andata se quel penalty fosse stato concesso. La certezza, però, è che in quindici partite, la Robur non ha mai ricevuto un rigore a favore: sì, la percentuale di assegnazione aumenta con l’aumentare della presenza di maglie bianconere nell’area di rigore avversaria, ma che in 1350 minuti (più recupero) un arbitro non abbia mai indicato il dischetto rimane una circostanza se non altro particolare.
Chiusa la parentesi arbitro, la disfatta rimane. E che non si tratti di un episodio isolato, aumenta il dispiacere: il ko rimediato con la Fezzanese è stato il terzo ko casalingo consecutivo dopo quelli rimediati con la Fulgens Foligno e il Trestina. Squadre che non dovrebbero, ammesso ce ne sia qualcuna, incutere timore o mandare in ansia il Siena. Come invece, stando anche alle parole di mister Magrini, è accaduto. Che il ‘fattore campo’, per questa squadra, non rappresenti un vantaggio, ma il suo contrario, appare sempre più evidente. I tifosi, allora, invocano a gran voce un intervento della società: il tempo scorre e se nessuno ha più velleità di gloria, che almeno si evitino sconfitte mortificanti che rischiano di macchiare gli annali bianconeri.
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