Idee e spazi come antidoto alle fragilità

La Fondazione Carispezia si distingue nel settore del welfare a La Spezia, con progetti come 'Integrazioni' e 'Futuro aperto' per aiutare soggetti fragili e contrastare la povertà educativa.

Idee e spazi come antidoto alle fragilità

La Fondazione Carispezia si distingue nel settore del welfare a La Spezia, con progetti come 'Integrazioni' e 'Futuro aperto' per aiutare soggetti fragili e contrastare la povertà educativa.

Cultura, volontariato, salute pubblica, sport, formazione. Ma il vero ’core business’ della Fondazione Carispezia ruota da sempre attorno al perno del welfare, delicato settore nel quale l’ente di via Chiodo fa la differenza in un territorio esposto, per caratteristiche demografiche e sociali, a numerose fragilità. I progetti in corso sono tanti. C’è ’Integrazioni’, iniziativa nata nel 2016 grazie a un protocollo d’intesa siglato da Fondazione Carispezia, Caritas, Parco delle 5 Terre, Confagricoltura e Cia, e che oggi conta 80 partner pubblici e privati, per offrire percorsi di integrazione e inserimento socio-educativo a soggetti fragili nei settori dell’agricoltura, della viticoltura, del ripristino dei muretti a secco. C’è la Fondazione Aut Aut, promossa dall’ente di via Chiodo, per l’accompagnamento e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani adulti con autismo e disabilità intellettive. C’è il progetto quadriennale ’Futuro aperto’, finanziato in collaborazione con l’impresa sociale ’Con i bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa istituito grazie all’accordo tra Fondazioni, Acri e Governo e che nei primi due anni ha consentito di coinvolgere circa tremila tra adolescenti e studenti in numerosissime iniziative gratuite. Nel 2013 è nato l’Emporio della solidarietà, con Caritas, Distretti e Società della salute della Lunigiana, primo supermercato solidale della zona rifornito grazie ai contributi di partner, alle donazioni di privati e aziende e alle raccolte alimentari: in 10 anni le tessere attivate sono state oltre 8.500 e 25mila sono stati i beneficiari. C’è, infine, ’Per Aspera ad Astra’, progetto nazionale promosso da Acri, che anche nel 2024 ha consentito, nell’ambito di un percorso formativo realizzato tra le mura del carcere di Villa Andreino, l’incontro sul palcoscenico tra un gruppo di detenuti e un gruppo di studenti, guidati dall’associazione Gli Scarti.