FIRENZE
Presidente Perini, tra pochi mesi scade la Concessione del servizio idrico integrato a Publiacqua, concessione che ha il suo inizio nel 2002. Quale può essere il bilancio finale di questa esperienza?
"È difficile riassumere un’esperienza più che ventennale in poche battute ma credo si possano evidenziare alcuni temi importanti. Innanzitutto, la creazione di un sistema di gestione unico per un territorio di 46 comuni precedentemente serviti da società diverse. Credo che il primo risultato, oggi scontato, ma su cui è stato necessario lavorare in maniera importante, è stato proprio quello di garantire a tutti i territori una stessa qualità e la stessa capacità di investimento. La cosiddetta legge Galli, quella che nel 1994, si poggiava sulla solidarietà tra territori. Solidarietà significa che le risorse acquisite attraverso tariffe uguali su tutto il territorio siano utilizzate per realizzare investimenti laddove vi è necessità".
In tema di traguardi raggiunti quali sono i più rilevanti?
"Publiacqua dal 2002 ha investito 1,6 miliardi per sviluppare il sistema acquedottistico, garantire il rispetto della normativa in tema di qualità delle acque depurate e migliorare gli standard di qualità commerciale all’utenza. Investimenti che hanno dato risultati importanti: la completa interconnessione del Chianti al sistema idrico che ha il suo cuore nella centrale di potabilizzazione dell’Anconella, con il superamento delle criticità di approvvigionamento estivo; l’interconnessione dei sistemi acquedottistici del Mugello, del Valdarno e dell’intera area metropolitana. Gli effetti sono sotto gli occhi dei cittadini: a fronte del mutamento climatico, nelle aree servite da Publiacqua, il servizio non è mai stato messo in discussione".
A questo si aggiunge il lavoro fatto sul fronte della depurazione e della fognatura.
"Proprio così. Nuovi impianti e nuovi collettori fognari sono stati costruiti ad esempio in Chianti, a Pistoia (dove la percentuale dei cittadini serviti è passata da fognatura dal 77% al 98,5% e di quelli serviti da depurazione dal 76% al 97,2%), e nell’Area Fiorentina, finalmente depurata al 100%. Tutto questo ha consentito al nostro territorio di uscire dalle procedure d’infrazione dell’Unione Europea e di fare un passo avanti fondamentale sul fronte del rispetto dell’ambiente".
Come saranno utilizzati i finanziamenti Pnrr?
"Publiacqua ha ottenuto fondi per circa 87,5 milioni di euro su interventi che prevedono un investimento complessivo di circa 150 milioni. Tra questi, 57 milioni di finanziamento (su interventi che pesano per 91,3 milioni) sono dedicati a investimenti per la riduzione delle perdite e la tutela della risorsa idrica. L’obiettivo finale è quello di recuperare 23,5 milioni di mc e ridurre le perdite complessive del 35%".
Quali le priorità dei prossimi anni?
"La prima e più urgente sfida è la risposta che dovremo poter dare ai cambiamenti climatici: è una grande sfida ingegneristica che ci impegnerà sul tema della siccità, della gestione delle acque meteoriche e sul riuso della risorsa. Questo è un passo importante dal momento che fino a oggi l’impegno è stato incentrato su potabilizzazione, depurazione e distribuzione. Dobbiamo modificare la nostra attività e per questo serviranno processi di innovazione e investimenti importanti".
L’altra sfida attuale è quella della sostenibilità.
"Esatto e questo significa sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le aziende pubbliche in questi anni si sono confermate solide ed efficienti e possono ora lavorare a forme sperimentali e innovative che tengano in armonia i tre aspetti nell’interesse dei cittadini. E’ una sfida che impegna per prime le aziende ma, con loro, anche le associazioni sindacali e gli istituti bancari, che hanno dovere di investire non solo in processi speculativi ma anche in processi che determinino il raggiungimento di questa armonia. Per arrivare alla sostenibilità dovremo lavorare sul tema dell’aggregazione tra le aziende dell’idrico con un progetto comune per la Toscana che, nel segno della solidarietà, garantisca a tutti i toscani lo stesso livello di servizio agli stessi costi, andando incontro anche ai territori interni e arrivando a una tariffa unica regionale per l’acqua. Questo sarà indispensabile se vogliamo lavorare nell’ottica della crescita di tutta la regione".
Rossella Conte