"I gravi episodi di cattiva informazione di questi ultimi periodi, assieme al crescente peso che l’intelligenza artificiale ha anche nel mondo della comunicazione dimostrano che la corretta informazione è una delle componenti fondamentali di una società civile. E i quotidiani sono uno strumento fondamentale per comprendere i fatti del nostro tempo. Per questo abbiamo sostenuto con convinzione le iniziative per i 165 anni de La Nazione la cui storia prestigiosa è fortemente legata a quella di Firenze". Bernabò Bocca, presidente della Fondazione CR Firenze, ha salutato così un anniversario importante non solo per la nostra città ma per tutto il mondo dell’informazione.
Presidente Bocca, la Fondazione CR Firenze è attenta da molto tempo alle trasformazioni del mondo dell’informazione, ma anche allo svilupopo tecnologico e alla formazione, tema che vi vede fortemente impegnati…
"Esatto. Tanto che pochi mesi fa abbiamo partecipato al Campionato di Giornalismo, anch’esso promosso dal vostro giornale, per il quale abbiamo avuto per la prima volta anche un ruolo attivo, proponendo delle tracce per gli elaborati delle scuole, tracce che sono state tra le più apprezzate dagli allievi. Molti testi hanno infatti trattato i temi dell’utilizzo dei social come mestiere e dell’influenza dei rapper sulla generazione Z. Abbiamo poi offerto un sostegno economico ad alcune scuole per poter acquistare materiale didattico. Anche se oggi la comunicazione avviene in gran parte attraverso i social, continuiamo a ritenere fondamentali i media tradizionali, a cominciare dai quotidiani, perché riescono a favorire un approccio più meditato sui grandi temi del momento. A questo proposito ho appreso con piacere l’approvazione, proprio in questi giorni, del Decreto che consente alle scuole di acquistare giornali e riviste, a partire dal prossimo anno scolastico. Mi sembra davvero un buon segnale".
Sono questi i motivi di altri vostri interventi sempre in questo campo?
"Animati da queste considerazioni sosteniamo da tempo l’attività condotta con grande lungimiranza dall’Osservatorio Giovani Editori fondato e guidato da Andrea Ceccherini; da qualche anno siamo partner della Scuola di giornalismo promossa dalla Fondazione Montanelli Bassi nella città che ha dato i natali al grande giornalista Indro Montanelli. E, sempre con la certezza di quanto sia importante formare le nuove generazioni, abbiamo supportato l’attività della Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana perché, fin dalla sua costituzione nel 2018, ha avviato una decisa azione nella formazione degli operatori della comunicazione e una costante campagna di sensibilizzazione contro le fake news".
Questo fenomeno sta davvero assumendo dimensioni molto preoccupanti se, come risulta da recenti ricerche, le fake news rappresentano una buona metà delle informazioni che circolano ogni giorno nel mondo.
"Nell’anno in cui stanno andando al voto 80 nazioni nel mondo che interessano 4,2 miliardi di persone, praticamente metà di quanti siamo sul pianeta, il rischio che la disinformazione pesi come mai prima è incredibilmente alto. Bene dunque ha fatto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nel consueto incontro con la stampa parlamentare, a osservare che ‘operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità e un dovere e ogni atto rivolto contro la libera informazione e ogni sua riduzione a fake news è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica’. Credo che la missione civica di un buon giornalista sia quella di formare un’opinione pubblica libera e ben informata, alimentando ogni forma di dibattito con spirito critico. Dunque non possiamo che condividere le parole del nostro Presidente che sono un deciso incitamento anche alla nostra istituzione a proseguire col consueto impegno, che oggi ci viene unanimemente riconosciuto, di un’azione decisa nel campo della formazione".