L’avvio della stampa era un rito notturno

Lo stabilimento de La Nazione a Firenze aveva una rotativa a vista, che attirava spettatori durante la stampa notturna. Oggi, con la tecnologia digitale, il processo è più veloce ma l'epopea giornalistica continua.

Una delle particolarità dello stabilimento de La Nazione, era quella di avere la rotativa a vista. Così chiunque si trovasse a passare da via Ferdinando Paolieri, in orario di stampa, poteva assistere allo spettacolo direttamente dal vivo.

E in effetti fuori dai cancelli, a tarda notte, le persone non mancavano mai. Non si volevano perdere l’inizio del ’concerto’: le bobine enormi di carta che cominciavano a girare mentre il lenzuolo cartaceo entrava in macchina, la stampa che prendeva forma, allora quasi rigorosamente in bianco e nero.

Il giornale, formato tradizionale nelle classiche nove colonne, veniva piegato durante uno degli ultimi passaggi della rotativa. Le copie, a questo punto formate, venivano agganciate una a una dal nastro trasportatore, un vero e proprio serpentone che le accompagnava, gentilmente ma non troppo, al reparto spedizione. Fine dello spettacolo? Neanche a parlarne: alla spedizione le copie venivano impacchettate, etichettate, imbarcate sui furgoni che uscivano come api dall’alveare per consegnarle nei vari territori. Possibilmente prima della concorrenza.

Un’epopea quotidiana, quella della fattura del giornale che ancora oggi avviene più o meno nella stessa maniera. Solo che il progresso, il passaggio dall’analogico al digitale, la trasmissione dei dati attraverso fibra ottica, hanno velocizzato il processo. Un processo che senza innovazione non sarebbe possibile.

La rotativa, di ultimissima generazione, si trova adesso nel moderno centro stampa a Capalle, nel comune di Campi Bisenzio. La redazione e la direzione sono invece rimasta in viale Giovine Italia, sempre nel cuore della città, dove La Nazione è nata e cresciuta, rappresentando un simbolo e un punto di riferimento per le istituzioni, i quartieri, la città intera.

morv