Mario Pardini*
"È la stampa, bellezza!", recitava il leggendario Humprey Bogart nel film del 1952 di Richard Brooks ispirato alla storia del quotidiano “New York World” dopo la scomparsa del suo editore Joseph Pulitzer. La Nazione nasce nel 1859, quasi un secolo prima ed ha raccontato attraverso tutti i colori della cronaca 165 anni di storia italiana (e non solo), mettendo insieme un archivio in continuo aggiornamento che è uno strumento fondamentale nella lettura critica della contemporaneità.
Ma il vero valore aggiunto del quotidiano toscano – a mio avviso – sono le redazioni locali. Esse rivestono infatti un ruolo fondamentale nella vita delle comunità, attraverso un servizio informativo quotidiano vicino alla realtà delle persone e dei luoghi. C’è il contatto con il lettore ed una fiducia - data proprio da questa vicinanza - che garantisce grande attenzione nel lavoro delle redazioni. Diceva Albert Camus che “Il giornalista è lo storico dell’istante” ed in questo senso gli articoli usciti nei tanti anni sulle diverse edizioni de La Nazione possono considerarsi un vero e proprio archivio storico, che acquista valore nel tempo fino a diventare un patrimonio prezioso per la storia dei territori. Le vicende economiche, politiche, sociali e culturali che si leggono sulle pagine de La Nazione oltre a tenere informati i cittadini li rendono partecipi di fatti che molto spesso li riguardano direttamente. In sintesi - senza togliere nulla alle cronache nazionali, che lavorano con modi e ritmi diversi – le redazioni locali sono il grande valore aggiunto de La Nazione ed in particolare per la mia esperienza posso affermare che a questo storico quotidiano è parte attiva del processo di rinascita e promozione della città, per come ha saputo – come si dice – “seminare bene” attraverso le giuste sinergie e collaborazioni con le varie anime del territorio, contribuendo non solo ad informare i cittadini sulla cronaca, ma anche a far conoscere al resto del mondo attraverso lanci e rilanci delle notizie giuste.
Basti pensare – per fare un paio di esempi – alle parnership con Summer Festival o agli “speciali” per Comics and Games. Il tutto senza dimenticare il solco della tradizione con appassionati progetti editoriali come quelli che escono ogni anno per Santa Croce ed il Settembre Lucchese. Iniziative – queste – di cui si potrebbe parlare a lungo, ma se c’è una criticità nel cartaceo è che lo spazio a disposizione è limitato, quindi concludo facendo tanti auguri a La Nazione per questi primi 165 anni come si farebbe ad un amico che conosciamo da tanto, che ci ha accompagnato in tutte le fasi della nostra vita e di cui sentiamo di non potere fare a meno.
*Sindaco