Sociale, scienza e cultura: "I progetti della Fondazione Pisa per sostenere il territorio"

Il presidente Stefano Del Corso spiega i prossimi obiettivi: "Povertà educativa nuova emergenza. Sul disagio economico allo studio interventi, importante fare rete con tutti gli enti" .

Palazzo Blu, sede di una delle tre fondazioni di scopo (. foto Pardini per Valtriani

Palazzo Blu, sede di una delle tre fondazioni di scopo (. foto Pardini per Valtriani

di Antonia Casini

Disabilità e carcere. I vertici della Fondazione Pisa (di origine bancaria), che opera e sostiene progetti sul territorio in tre settori direttamente e attraverso altrettante fondazioni (Palazzo Blu per le attività e i beni culturali, Dopodinoi per la solidarietà e la Fondazione Pisana per la scienza), ha approvato da poco nuovi progetti per l’inclusione. Ma si sta pensando anche a sostegni per superare la crisi dopo la pandemia e a una rete proprio su quest’ultimo argomento.

Il presidente, l’avvocato Stefano Del Corso, spiega gli ultimi interventi della Fondazione Pisa per il territorio in tante aree.

Pisa, città della scienza e della ricerca. Un bilancio del 2023 e dei primi mesi del 2024, ma anche qualche anticipazione per i progetti del 2025?

"Per la ricerca scientifica abbiamo assegnato 5 milioni di euro a dieci dei progetti pervenuti in risposta al nostro bando. Così salgono a 19 i progetti di ricerca attivi grazie ai nostri contributi. Nello stesso settore, continua l’attività del nostro ente di scopo, la Fondazione Pisana per la Scienza, sostenuta prevalentemente dalla Fondazione Pisa. Peraltro, ad oltre 10 anni dalla sua partenza, è sicuramente giunto il momento per la Fondazione Pisana per la Scienza di fare un salto di qualità che la proietti con forza verso forme di collaborazione progettuale con l’esterno".

E iniziative particolari sul fronte del settore sociale e della disabilità?

"Abbiamo appena selezionato 37 progetti dei 44 che ci sono pervenuti in risposta al bando annuale.

Spaziano dallo sport all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, dall’assistenza ai minori ricoverati presso le nostre strutture ospedaliere ed alle loro famiglie, ai progetti in favore dei detenuti del carcere Don Bosco.

È poi in fase di avvio un ampliamento della capacità ricettiva della struttura residenziale della Fondazione Dopo di Noi, altro nostro ente di scopo, che verrà incrementata di oltre 10 unità, raccogliendo la richiesta di servizi arrivata dalla Asl locale".

La sfida per i prossimi anni. Dopo il report post Covid della Scuola Sant’Anna, promosso dalla Fondazione Pisa, che ha analizzato il disagio economico e sociale in città, quali sono gli aiuti-sostegni mirati in alcuni settori?

"Lo studio condotto ha posto in evidenza questioni importanti. Una nuova emergenza sociale è costituita senza dubbio dalla cosiddetta povertà educativa, per la quale si registra con preoccupazione l’insufficienza di risposte strutturate. Perciò abbiamo appena avviato un approfondimento di questo tema così complesso, che ci auguriamo possa tradursi in concrete proposte operative da portare all’attenzione di tutti i soggetti, anche istituzionali, disposti a spendersi al riguardo. Inoltre c’è la necessità che chi opera sul territorio riesca a fare rete. Forse un primo passo potrebbe essere anche quello di creare un agile strumento informatico – facilmente consultabile e continuamente aggiornato - che consenta agli interessati di avere sempre a disposizione l’offerta dei servizi forniti da parte delle varie associazioni".

Povertà, emergenza casa, difficoltà di accesso alle cure: sarebbe assurdo stilare una classifica, ma quali sono le priorità per il 2025?

"Non dimentichiamo che le risposte all’emergenza abitativa e alle difficoltà di accesso alle cure rientrano fra le competenze di soggetti pubblici situati a diversi livelli: nazionale, regionale e locale. Sono loro che dispongono di quelle risorse con cui si può con serietà affrontare questi ineludibili problemi, rispetto ai quali un contributo della Fondazione, a cui ovviamente non intendiamo sottrarci a fronte di evenienze del tutto eccezionali, potrebbe risultare pressoché insignificante".

Un aspetto invece di Pisa, che è già un punto di forza, ma ancora da valorizzare?

"Pisa merita di rafforzare la sua specificità di città d’arte e di cultura. Ricordo, fra i nostri ultimi interventi, quello relativo al recupero del Bastione del Parlascio, un’opera per la quale la Fondazione ha contribuito con 900mila euro su una spesa complessiva di 1.200.000".

Ma anche l’arte di strada che sta rendendo Pisa meta importante per gli appassionati.

"Sì. Insieme con la Scuola Superiore Normale di Pisa, il progetto di valorizzazione della piazza dei Cavalieri attraverso un sistema integrato di accesso ai suoi monumenti. Poi il murale dedicato a Galileo Galilei, firmato da Kobra e che sta destando una grande attenzione sui social e tra i turisti. Infine, ad ottobre si aprirà a Palazzo Blu, sede espositiva del nostro terzo ente di scopo, la nuova grande mostra temporanea".