Tecnologia e risultati. I conti di “Banca Centro. Toscana Umbria“ . Ok il primo semestre

Il presidente Faccendi: "Rispettate le previsioni del piano industriale. Abbiamo consolidato la presenza sul territorio, con le nostre 71 filiali". Il dg Giubboni: "Registrati 11,1 milioni di utili e 3 miliardi di raccolta".

Il presidente di Banca Centro Faccendi, il dg Giubboni e il vicepresidente Campagna

Il presidente di Banca Centro Faccendi, il dg Giubboni e il vicepresidente Campagna

SOVICILLE (Siena)

Dopo l’approvazione del bilancio 2023 dall’assemblea dei soci, Banca Centro Toscana Umbria ha proseguito il trend positivo con i risultati della semestrale 2024 e il taglio del nastro di due filiali: una nuova, a Foligno, e una rinnovata nei locali a Pienza. Nel frattempo sono continuati altri importanti progetti che mettono al centro le comunità locali e soprattutto i giovani. Ne parliamo con il presidente Florio Faccendi, il vice presidente Carmelo Campagna e il direttore generale Umberto Giubboni.

Presidente Faccendi, quali sono i fattori chiave dei risultati?

"Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con la positiva coerenza tra le previsioni del piano industriale e i risultati effettivi raggiunti. Crediamo che questi risultati siano frutto di diversi fattori: abbiamo rispettato le strategie previste dal piano industriale e consolidato la nostra presenza sul territorio, grazie alle 71 filiali e ai nostri specialisti nel settore corporate, private e retail e tutta la rete commerciale. Questo ci ha permesso di sviluppare nuovi servizi e di aumentare la fidelizzazione dei nostri soci e clienti".

Che impatto hanno questi numeri sulla mutualità, valore fondante di Banca Centro?

"La nostra banca reinveste i denari raccolti sul territorio, contribuendo al suo sviluppo sociale ed economico con una forte attenzione alle nuove generazioni ed in particolare ai nostri giovani soci, dimostrando così il nostro impegno nel creare un circolo virtuoso di benessere comune. Abbiamo recentemente costituito il Gruppo Giovani Soci con lo scopo di formare i soci under 35 ai temi della cooperazione e della mutualità, per dare un orizzonte ampio a quel mondo della cooperazione di credito fondato oltre 100 anni fa e ancora attuale. Inoltre, proprio in questi giorni abbiamo deliberato un plafond per assegnare 165 borse di studio a soci e clienti e i loro figli, per valorizzare il loro impegno nella scuola e sostenere la loro formazione e il loro domani".

Direttore Generale Giubboni, quali sono i dati salienti?

"Il semestre si è chiuso con un utile netto di 11,1 milioni di euro, registrando una raccolta globale di circa 3 miliardi di euro, impieghi intorno a 1,6 miliardi di euro e un margine di intermediazione in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023. Il total capital ratio è superiore al 22%. Abbiamo effettuato valutazioni prudenti, lavorando sul derisking e sul presidio dei rischi, strategia che ci ha visto portare le sofferenze nette al 0,08% sugli impieghi con elevati tassi di copertura su tutti i deteriorati. Risultati favorevoli da utilizzare, soprattutto, come ulteriore base di solidità futura per i nostri soci e clienti".

Qual è la prospettiva futura?

"Siamo consapevoli di aver raggiunto in anticipo molti dei risultati attesi, consolidando ulteriormente il nostro patrimonio e l’organizzazione aziendale. Tuttavia, siamo attenti all’andamento della situazione socio-economica globale, finanziaria e dei tassi di riferimento, fattori che potrebbero influire sugli scenari gestionali nei prossimi mesi. Crediamo che ci siano le condizioni per continuare ad investire nei territori e nei modelli di servizio. Ne è dimostrazione la recente apertura della filiale di Foligno e la nuova sede della filiale storica di Pienza: in entrambi i casi le nostre sedi sono state progettate secondo gli standard tecnologici più moderni con casse self assistite (CSA) e uno sportello automatico avanzato (ATM), oltre a spazi dedicati alle operazioni bancarie e agli incontri con i soci e i clienti. Ambienti ampi e luminosi che uniscono la tecnologia all’aspetto relazionale".

Vice Presidente Campagna, cosa vuol dire essere una banca cooperativa oggi?

"I valori delle 12 banche cooperative toscane e umbre che hanno contribuito a formare l'attuale Banca Centro Toscana Umbria sono stati un elemento fondamentale nel nostro percorso. Questi valori sono rimasti inalterati nel tempo - tramandati attraverso i soci e il personale – e hanno svolto un ruolo chiave nella crescita dei territori in cui operiamo. Avere fiducia e darne di conseguenza al territorio è uno dei capisaldi del nostro essere banca di credito cooperativo".

G.R.