Terra delle meraviglie: "Storia e bellezza diffusa raccontano le nostre radici e ci proiettano nel futuro"

Il presidente della Regione: "Pronti ad affrontare e vincere le nuove sfide anche con una informazione di qualità che metta all’angolo le fake news".

Eugenio Giani*

FIRENZE

C’è un motivo in più per cogliere l’occasione di questi 165 anni di vita de La Nazione: non solo celebrare questa lunga storia, ma riflettere su quanto può essere importante per tutti un quotidiano che sappia fornire una informazione approfondita e puntuale. Quanto sia importante soprattutto per una regione complessa e varia come la Toscana, tanto varia che anche se si dice Toscana, in realtà bisognerebbe ricorrere al plurale, le Toscane. È qualcosa che hanno imparato a conoscere quanti vengono in Toscana senza cedere alla logica del turismo mordi e fuggi. Possono in questo modo apprezzare una regione che mi viene da dire inesauribile, nelle sue possibilità di scoperta e riscoperta: inesauribile, aggiungo, anche per chi in Toscana vive e lavora da sempre. La nostra è una terra di sorprendenti e multiformi espressioni artistiche, storiche, culturali, naturali. Identità e differenze che sono certamente un elemento di forza delle nostra capacità attrattiva e delle nostre produzioni di qualità, agroalimentari e non solo.

Cento, mille dimensioni diverse che sono tenute insieme dallo spirito e dall’inventiva toscana, senza dimenticare quell’idea di bellezza che è un’eredità che viene da lontano, il risultato di una sapiente interazione tra natura e uomo. È la Toscana diffusa, che va ben oltre le città più grandi, più note e più frequentate dal turismo. Un concetto che mi è caro e che è anche al centro dell’impegno del governo regionale.

È la Toscana che ha certamente molte buone carte da giocare, ma che ha bisogno anche di poter contare su alcuni fondamentali: e una di queste è una buona informazione capace di raccontare le varie realtà, cogliendo ciò che c’è da migliorare, ma anche dando visibilità a ciò che di buono c’è: competenze, meriti, progetti, sfide da raccogliere e da vincere. In tempi recenti ha goduto di una certa fortuna l’idea che si potesse fare a meno del giornalismo e dei giornali. Tanto c’erano i social, qualcuno diceva. In realtà abbiamo finito per scoprire quanto possono essere devastanti le fake news, le voci incontrollate e magari diffuse ad arte, con mire più o meno inconfessabili.

La Toscana che intende stare nella contemporaneità e costruire il suo futuro senza tagliare le sue radici, la Toscana che vuole essere sempre più attrattiva senza snaturarsi ha certamente bisogno di politiche attente e ben mirate. Ma altrettanto certamente ha bisogno di buona informazione per rimanere se stessa e per crescere.

*Presidente

della Regione Toscana