Toscana, la conquista dei cieli: "Un unico sistema aeroportuale con vocazioni e obiettivi diversi"

Roberto Naldi, ad TA: "Pisa hub per i voli low cost, Firenze guarda a capitali e grandi città europee per le connessioni intercontinentali. Nei primi sei mesi del 2024 la crescita passeggeri è del 14,2%".

di Gabriele Masiero

PISA

"Al contrario di molti altri aeroporti internazionali, abbiamo superato il Covid, periodo nel quale abbiamo dovuto sopportare perdite molto pesanti, senza intaccare la forza lavoro. E questa responsabilità sociale è motivo di orgoglio. Solo nel 2023, infatti, siamo riusciti a tornare ai livelli di traffico pre Covid con 8,18 milioni di passeggeri transitati negli aeroporti di Pisa e Firenze: ora ci aspettiamo, salvo sorprese, che il 2024 sia l’anno record del sistema aeroportuale toscano superando il traffico del 2019 e nei primi sei mesi i dati indicano una crescita del 14,2%". Così Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti parla del presente degli scali di Pisa e Firenze, ma soprattutto del futuro: "Non abbiamo mai perso l’ottimismo, ma ora guardiamo al domani con serenità".

Partiamo dal nuovo terminal di Pisa.

"Lo scorso 22 luglio sono partiti gli interventi di ampliamento e ristrutturazione: 70 milioni di investimento e una durata prevista di 28 mesi. Poi il ‘Galilei’ potrà vantare un aeroporto all’avanguardia che genererà importanti benefici e impatti sul territorio".

E Firenze?

"Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la richiesta di integrazioni da parte della Commissione Via-Vas cui ha fatto seguito un incontro con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. I nostri progettisti stanno già lavorando per analizzare le richieste e rispondere punto a punto. Entro novembre si dovrebbe chiudere la Valutazione Ambientale per poi passare alla Conformità Urbanistica. A quel punto dovremmo avere l’autorizzazione. E’ un percorso lungo e complesso, ma siamo vicini alla meta".

Come descriverebbe il Sistema aeroportuale toscano?

"Unico e formato da due scali con caratteristiche e vocazione profondamente diverse. Il Sistema è stato studiato affinché i due scali fossero complementari tra loro, in termini di target raggiunto e offerta proposta. Pisa sviluppa una vocazione low cost point-to-point costruendo una rete europea sempre più vasta, mentre Firenze è vocato al collegamento con grandi capitali e hub europei da cui partono le connessioni intercontinentali. Così assicurano la competitività e la sostenibilità del sistema. Per esempio, Pisa da sola non riuscirebbe a sostenere gli importanti costi di marketing support a favore delle compagnie aeree. Questo è possibile solo grazie alla marginalità garantita da Firenze e dalla massa critica dei due aeroporti".

Un collegamento ferroviario più efficiente tra Pisa e Firenze renderebbe inutile un potenziamento del Vespucci?

"Toscana Aeroporti si è spesa pubblicamente a favore di un miglioramento della tratta ferroviaria tra Pisa-Firenze. Più volte abbiamo suggerito l’importanza di un aumento delle frequenze, l’estensione dell’orario di funzionamento la mattina presto e la sera tardi e auspicato tratte dirette tra Pisa e Firenze senza fermate. Ma ciò non rappresenta un’alternativa a uno sviluppo dei due aeroporti, né assicura il vantaggio competitivo di uno a scapito dell’altro. Pisa è cresciuta da 1 a oltre 5 milioni di passeggeri senza un potenziamento ferroviario, così come è successo alla maggior parte degli aeroporti a forte vocazione low-cost. Si pensi a Bergamo che, in 10 anni, è passata da 8 a 18 milioni di passeggeri senza un collegamento ferroviario diretto. Pisa ha una tipologia di traffico tipicamente meno attento alle tempistiche dei collegamenti".

Eppure c’è ancora chi invoca Pisa come unico aeroporto toscano.

"Le infrastrutture sono una materia complessa che non può essere liquidata con le chiacchiere da bar. A parte una certa rassegnata incredulità nel sentire ancora questa litania, chiedo a queste persone di dirmi in quale città del mondo l’aeroporto dista 80 km dal capoluogo regionale. La media europea è 12 km. Davvero si crede che il capoluogo toscano, una delle città più famose al mondo, il cui nome rappresenta un brand, possa rimanere senza uno scalo? Senza contare che Pisa è uno scalo militare (hub europeo) aperto al traffico commerciale. La sua priorità è garantire il traffico militare. Questo, che piaccia o no, è un limite allo sviluppo del traffico commerciale, sia in termini di spazi fisici (terminal, piazzole, piste) sia in termini di infrastrutture di volo (torre di controllo, slot) e non può crescere oltre una certa soglia".