Tre stagioni alla Fiorentina, una all’Empoli. Christian Riganò ha legato il suo nome alle due squadre toscane: ha trascinato i viola negli anni della rinascita, ottenendo due promozioni consecutive; l'estate del 2005 è passato all’Empoli, regalando i gol e l’esperienza necessaria per raggiungere una tranquilla salvezza. Con il suo spirito, la sua grinta, il suo entusiasmo e un’innata capacità realizzativa, è diventato un punto di riferimento per i tecnici che si sono succeduti sulle panchine dei due club e un idolo per i tifosi. “Dio perdona, Riga-Nò”, lo slogan che i sostenitori viola gli hanno dedicato. Christian accetta di trasferirsi a Firenze dopo il fallimento del club e la ripartenza in C2. Vierchowod lo lancia titolare con il Castel di Sangro, esordio stagionale casalingo: Riganò lo ripaga con una doppietta. Si ripete (con altri due gol) la settimana successiva sul campo del Gualdo Tadino. Segna in ogni modo: da fuori area, in progressione, ma soprattutto di testa, la sua specialità. Con l’arrivo di Cavasin in panchina le cose non cambiano: a fine stagione i gol saranno 30 su 32 gare. La stagione successiva, in Serie B, si ripete: 23 le reti segnate in 44 partite, che permetteranno ai viola di raggiungere la promozione. Per Riganò, a 30 anni, arriva la prima esperienza in Serie A: un traguardo atteso una vita. All’esordio, sul campo della Roma, si procura un infortunio alla coscia, che lo tiene lontano dal campo di gioco per tre mesi. Torna a disposizione di Buso (che nel frattempo è subentrato a Mondonico), alla vigilia del derby con il Livorno del 14 novembre. Il tecnico lo inserisce al 60’ al posto di Nakata e dopo 12’ Riganò va in gol, realizzando l’1-1 che chiude la sfida. Si ripete contro Bologna e Chievo, poi una lunga pausa (condita da qualche infortunio), fino all’ultima giornata, quando realizza la rete del definitivo 3-0 nella sfida che vale la salvezza con il Brescia. È l’ultimo regalo alla Fiesole. In estate passa in prestito all’Empoli. Un’altra stagione in A con 5 gol all'attivo (uno proprio contro la Fiorentina) e una serie di prestazioni super (sette gli assist confezionati): Riganò contribuisce alla salvezza dei toscani, che chiudono il campionato all’undicesimo posto (diventerà ottavo dopo Calciopoli). L’ultimo regalo alla Toscana calcistica: continuerà a girovagare e a segnare per l’Italia (raggiungendo il picco a Messina), ma il legame con i club toscani resterà per sempre indelebile.
CalcioChristian Riganò, un bomber per due: tre stagioni con i viola e una a Empoli