È una Juventus con le ossa rotte in mille pezzi

Situazione / I bianconeri sono reduci dal pesante ko con l'Atalanta, al Franchi è quasi un'ultima spiaggia

Khéphren Thuram, 23 anni, 26 presenze e 3 gol in Serie A

Khéphren Thuram, 23 anni, 26 presenze e 3 gol in Serie A

Minata nelle certezze per i tanti pareggi nel girone d'andata. Ferita dalla clamorosa rimonta subita dal Milan nella semifinale di Supercoppa Italiana. Tramortita dalla precoce eliminazione nei playoff di Champions League da un tutt'altro che irresistibile Psv Eindhoven, umiliato poi 7-1 dall'Arsenal negli ottavi. Agonizzante dopo il ko all'Allianz Stadium, ai calci di rigore con le riserve dell'Empoli terz'ultimo in Serie A, nei quarti di Coppa Italia. Uccisa dall'Atalanta, che si è imposta a Torino con un 4-0 senza storia, facendo registrare la peggior sconfitta interna dei bianconeri dal 1967 e vanificando, di fatto, le speranze di un possibile, incredibile, inserimento nella lotta scudetto, che non avrebbe avuto precedenti. È questa la fotografia della Juventus di un sempre più traballante Thiago Motta, per il quale la sfida dell'Artemio Franchi diventa probabilmente l'ultima spiaggia, che si appresta a far visita alla Fiorentina, uscita a testa alta dal match contro il Napoli di Antonio Conte, incollato all'Inter capolista in campionato. I viola di Raffaele Palladino hanno un'opportunità ghiottissima, dopo un periodo di flessione: un successo contro gli acerrimi rivali, infatti, permetterebbe alla squadra di rilanciare le proprie ambizioni in ottica qualificazione alle prossime coppe europee, compresa quella più ambita. Il tecnico campano, cresciuto proprio in bianconero, potrà contare su tre calciatori che conoscono benissimo quella maglia: Rolando Mandragora, al rientro dalla squalifica, Moise Kean, il più grande rimpianto della gestione Cristiano Giuntoli, e Nicolò Fagioli, arrivato lo scorso gennaio e che ha già conquistato i suoi nuovi tifosi. Per la Juve, invece, che prima della batosta subita da un altro ex, Gian Piero Gasperini, era reduce da cinque vittorie consecutive, il tempo stringe e una fiamma arde: soltanto il quarto posto, pericolosamente in bilico, potrà salvare una stagione nata tra sogni di gloria e grandi acquisti e che rischia ora di naufragare insieme a quel progetto “rivoluzionario” mai decollato. Sarri rinunciò ai suoi principi e portò a casa uno scudetto, l'ultimo dei “magnifici nove”. Thiago, invece, ancorato al suo credo calcistico da cui non si è spostato di un centimetro, sembra alle prese con una crisi di rigetto da parte dei suoi calciatori.