Come nel 2006, l’Empoli arriva al derby dell’Arno davanti ai rivali gigliati. Al Castellani si augurano che non finisca come allora (2-1 per gli ospiti); tuttavia l’edizione numero 15 della sfida nell’impianto empolese vede le due squadre divise solo da tre punti. Quanto allo stato d’animo, gli azzurri di Roberto D’Aversa stanno volando sul velluto. Il successo infrasettimanale in Coppa Italia al Grande Torino sui granata capoclassifica ha regalato alla città l’ebbrezza di un nuovo derby, a dicembre, agli ottavi. L’undici di D’Aversa è terzo in classifica con 9 punti, frutto di due vittorie e tre pareggi, la miglior partenza nella storia del club in Serie A. Il dato più sorprendente è la solidità difensiva. L’Empoli ha subito finora due gol: nei quattro top campionati europei solo sei club hanno fatto meglio. D'Aversa ha costruito un gruppo capace di difendere in modo compatto e di colpire con precisione, per non parlare della personalità contro le big (vittoria meritata all’Olimpico contro la Roma alla seconda giornata e il pari a reti bianche contro la Juve). I top scorer sono un ritrovato Gyasi e Colombo con due gol a testa. Le incognite: le condizioni di Fazzini e dell'ex viola Maleh, e il rischio effetto “fuoco di paglia” che colpisce le squadre di D’Aversa con partenze fulminee seguite da stop improvvisi. Sponda fiorentina dell’Arno: qui l’entusiasmo è più contenuto, anche se la rimonta vittoriosa di domenica scorsa contro la Lazio di Baroni è stata una scossa di adrenalina in un ambiente perplesso dalla partenza ad handicap (tre pareggi seguiti dal ribaltone subito a Bergamo). Raffaele Palladino pare aver trovato finalmente l’assetto più equilibrato senza contare che i gigliati sono secondi solo al Milan nella classifica degli “Expected goals”: l’attacco viola produce tanto, ma non realizza ancora abbastanza. Dato positivo, finora, la capacità della Fiorentina di reagire alle situazioni di svantaggio. I viola hanno ottenuto 5 punti su 6 rimontando nella ripresa contro Monza, Parma e Lazio. Altra buona notizia, il recupero di Gudmundsson, decisivo con una doppietta con la Lazio. Le certezze ad ora sono Moise Kean (due gol in campionato e altri due in coppa) e Dodo, numero uno per dribbling e passaggi chiave riusciti. Tra le due rivali spicca un 55% contro 34% di possesso a favore dei viola, più inclini al palleggio rispetto agli azzurri, la cui arma letale risiede invece nella rapidità offensiva.
CalcioEmpoli in stato di grazia, i viola in ripresa: al Castellani in scena un derby da tripla