Arriva l’Inter nel turno infrasettimanale della 10ª giornata di Serie A e sarà un tuffo nel passato per Sebastiano Esposito, il cui presente e il possibile futuro sono invece a Empoli, dove il 22enne attaccante è arrivato in estate proprio dai nerazzurri (in prestito ma con diritto di riscatto in favore dei toscani). Una questione di famiglia l’Inter, in cui è cresciuto come i fratelli Salvatore (24 anni) e Francesco Pio (19), ora entrambi in B con lo Spezia e anche loro nati a Castellammare di Stabia, la città che ha dato i natali a Donnarumma e dove papà Agostino è stato calciatore e poi allenatore della Juve Stabia. E se Salvatore ha già coronato il sogno di giocare una partita in Nazionale nel giugno del 2022 (dentro nella ripresa con Mancini ct nello 0-0 di Nations League in Inghilterra), Sebastiano è l’unico dei tre Esposito ad aver indossato la maglia della prima squadra nerazzurra, con cui ha scritto piccole pagine di storia del club. A lanciarlo il 14 marzo del 2019 l’attuale ct azzurro Spalletti (che a Empoli ha chiuso la carriera da calciatore e iniziato quella da tecnico), nel ritorno degli ottavi di Europa League contro l’Eintracht dopo lo 0-0 in Germania: con la squadra sotto 1-0 a San Siro, entra al 73’ al posto di Borja Valero e a 16 anni, 8 mesi e 12 giorni diventa l’interista più giovane a esordire in una competizione europea. L’Inter viene eliminata e nella stagione successiva in panchina c’è Conte, che se lo tiene in gruppo e il 23 ottobre 2019, sempre al Meazza, lo getta nella mischia al posto di Lukaku in un match della fase a gironi vinto 2-0 contro il Borussia Dortmund: si procura un rigore (poi fallito da Lautaro) e a 17 anni e 113 giorni diventa il più giovane debuttante nerazzurro nella moderna Champions (secondo solo a Bergomi, esordiente a 17 anni e 72 giorni nel 1981 ma in Coppa dei Campioni). Conquistata l’Europa, resta da prendersi l’Italia e Sebastiano non si fa pregare: tre giorni dopo, il 26 ottobre, sostituisce Lautaro in un 2-2 casalingo contro il Parma (primo classe 2002 a debuttare in A) e il 21 dicembre poi, alla prima da titolare, in un match vinto 4-0 contro il Genoa va in gol su rigore e a 17 anni, 5 mesi e 19 giorni sorpassa Bergomi come calciatore più giovane ad aver segnato a San Siro con la maglia dell'Inter (primatista assoluto resta Corso, che nel 1958 segnò a Como in un match di Coppa Italia a 17 anni, 3 mesi e 5 giorni). Sembra l’inizio di una lunga storia d’amore ma farsi largo in mezzo a tanti campioni non è impresa facile, tantomeno a 18 anni e la sua avventura in nerazzurro termina così con 15 presenze. Nel 2020 inizia una girandola di prestiti: tanta B con Spal, Venezia, Bari, Sampdoria e in mezzo le esperienze al Basilea e nell’Anderlecht, togliendosi lo sfizio di segnare due reti in Conference: al Velodrome di Marsiglia con gli svizzeri e nella tana del West Ham con i belgi. Luci e ombre in queste esperienze, ma ora Esposito ha una nuova grande occasione in Serie A e con l’Empoli vuole confermare il talento esibito nel suo folgorante inizio di carriera. E perché no, dimostrare all’Inter che ha forse rinunciato troppo presto a uno come lui.
CalcioInter, per Esposito è una questione di famiglia