La freschezza dei giovani porta entusiasmo. Pio Esposito, Bertola e Kouda sono già realtà

Candelari, Pietra e Corradini le promesse che certamente troveranno spazio nell’arco della stagione per poter mettersi in luce

Beata gioventù. La freschezza, le idee che compensano l’inesperienza, la voglia di cercare nuove soluzioni. Tanti giovani nella carovana di mister Max Alvini, qualcuno più pronto. I più ‘piccoli’ sono due, entrambi nati nel 2005. Il baby della rosa della prima squadra è Francesco Pio Esposito, del 28 giugno di quell’anno. Ha già giocato praticamente in tutte le partite (e già bagnato lo score dei marcatori) e dopo un inizio da riserva è già diventato alternativa importante per il ruolo di centrale d’attacco. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter dove si è messo in evidenza nella Primavera, sta già trovando spazio (e segnando) nella nazionale Under 21. Per un ragazzo di 18 anni o poco più, davvero niente male. Una vera scoperta per chi lo attendeva alla prova ‘dei grandi’. Diversa avventura, almeno finora, per l’altro 2005, il centrocampista (ma anche attaccante esterno) Pietro Candelari, originario di Ancona, ma proveniente dalla ‘cantera’ aquilotta: dopo il ritiro estivo in buona evidenza, l’approccio alla panchina, ma nulla di più. Ben integrato nella rosa, riuscirà presto a spiccare nel mucchio.

Passiamo poi ad una coppia del 2003, che si è fatta largo nel settore giovanile del club dei Platek, per poi passare la scorsa stagione in prestito per farsi le ossa a Montevarchi (in Serie C) ed arrivare poi di nuovo più in alto. Il primo, Nicolò Bertola, difensore nativo di Carrara, con una maturità che gli ha consentito di arrivare già a partire tra gli 11 iniziali scelti dal tecnico toscano (comunque vanta già un gettone in Serie A, due stagioni fa, mandato in campo a Udine da Thiago Motta nella partita che è valsa la salvezza). Molto potente il centrocampista Niccolò Pietra, che ha compiuto i suoi 20 anni qualche settimana fa, soltanto nato a Massa, ma anch’esso spezzino doc: qualche scampolo fino ad oggi, ma concentrazione da vendere per poter essere protagonista. Chiudiamo poi, con l’annata 2002, con due centrocampisti. Il primo, moderno e dotato di un’ottima visione di gioco, Giovanni Corradini, con una partenza zoppicante a causa di un infortunio, ma pronto a ricoprire più ruoli nel reparto.

Il secondo, per adesso, è simbolo di vivacità e brio, capace di dare la spinta che serve, a volte con una sensazione importante, di vera svolta. E sia da titolare, che da ‘panchinaro’, nel momento del subentro. È il centrocampista Rachid Kouda, con spiccati doti offensive e buoni tempi di inserimento. Un dinamismo utilissimo alla squadra, un’arma in più per risalire la china.

Marco Magi