Granata, l’assetto del club. "Ora è più omogeneo"

Signorini, Ad Ecofor, società che detiene il 32% delle quote della società calcistica

Signorini, Ad Ecofor, società che detiene il 32% delle quote della società calcistica

Signorini, Ad Ecofor, società che detiene il 32% delle quote della società calcistica

La presenza di Ecofor Service nel pacchetto azionario del Pontedera per il secondo anno di fila è sinonimo di garanzia e continuità. E se l’azienda, leader nel settore dei rifiuti, ha mantenuto il 32% delle quote del club (è la maggioranza relativa) è grazie anche alla spinta di entusiasmo profusa dal suo amministratore delegato, Rossano Signorini.

Signorini, l’obiettivo di riavvicinare la città alla squadra è ancora uno dei vostri temi più caldi?

"Sì, e come avete potuto notare, abbiamo destinato risorse umane che lavorano su questo per avere un’attenzione diversa e più presente al fianco dei tifosi e della città. E’ chiaro che lo spirito di adesione al progetto sportivo avviene principalmente attraverso i risultati, ma ad oggi, dopo appena 4 partite, possiamo solo dire che sulla carta abbiamo una buona squadra che ci potrà far togliere soddisfazioni. C’è bisogno di tempo e di applicazione, però vedo che lo staff lavora a pancia bassa insieme ai giocatori, e questo è positivo".

Dal punto di vista societario ci sono stati dei rinnovamenti. E’ cambiato qualcosa anche nei programmi?

"Il progetto è sempre lo stesso. Però adesso è più omogeneo, nel senso che i soci sono locali, per cui è facile anche trovarsi a prendere il caffè e scambiarsi opinioni rispetto a soci che potevano avere interessi territoriali più limitati e che magari vivono lontani".

Un bilancio sano è sempre stato il vanto del club. Qual è adesso la situazione?

"L’opera principale di risanamento è avvenuta l’anno scorso, chiudendo con un bilancio sostanzialmente in pareggio, e questo è un obiettivo dal quale non vogliamo discostarci. E proprio in virtù di questo risanamento, quest’anno abbiamo potuto mettere qualcosina in più a disposizione dello staff tecnico".

Che futuro devono attendersi i tifosi?

"Per quanto riguarda me, con la società che rappresento abbiamo un progetto di tre anni. Siamo all’inizio del secondo, ed è chiaro che il prossimo dovremo guardarci intorno per capire cosa siamo riusciti a far crescere e come costruire il percorso per allargarci più possibile alle imprese locali. Di sicuro il mio contributo c’è e ci sarà, tanto che a titolo personale ho preso il 5% delle quote perché mi sembrava giusto verso gli altri soci dare una dimostrazione del mio impegno".

Sinceramente: la Serie C è il massimo per Pontedera?

"Lo insegna la storia, nel senso che quando abbiamo fatto bene bene bene bene (lo ripete 4 volte, ndr), abbiamo mantenuto la Serie C e siamo andati ai play off. Quindi dobbiamo capire questo, senza fare voli pindarici, peraltro in un girone dove ci sono squadre che hanno 4 volte i nostri bilanci. L’obiettivo deve restare la salvezza e magari mantenere lo standard rimanendo fra le prime dieci".

Stefano Lemmi