
Raffaele Palladino, 40 anni, allenatore della Fiorentina da questa estate
Fiorentina-Juventus è forse qualcosa di più di una partita di calcio. è l'appuntamento che ogni anno al momento di scoprire il calendario viene segnato con un circoletto rosso, lo scontro fra due tifoserie la cui rivalità è una delle più sentite di tutto il panorama italiano. Dalle origini dell'antagonismo negli anni '50 ai picchi di tensione toccati con il duello scudetto del 1981-82, per poi passare alla finale di Coppa UEFA 1990 e al discusso trasferimento di Roberto Baggio, quando Fiorentina e Juventus si affrontano sono tanti i duelli che animano l'avvicinamento alla partita. Un discorso valido soprattutto per il faccia a faccia in panchina, che quest'anno vedrà sfidarsi Raffaele Palladino e Thiago Motta per la sesta volta nella loro carriera. Due allenatori accomunati dalla giovane età – il tecnico viola classe 1984, il collega bianconero classe 1982 – ma anche da una situazione sulle rispettive panchine che in questo periodo è più traballante che mai. Entrambi sono alla prima stagione alla guida della loro nuova squadra e arrivano da un campionato in cui si sono messi in mostra come alcuni tra i più promettenti allenatori del panorama italiano: Palladino portando il Monza alla seconda salvezza tranquilla consecutiva e mostrando una interessante proposta di calcio, grazie alla quale in alcuni frangenti ha anche messo nel mirino le zone europee e con cui ha valorizzato il lavoro fatto con i giovani a sua disposizione; Motta, invece, ha regalato al popolo di Bologna la prima qualificazione in Champions League dopo 60 anni al termine di un campionato esaltante che ha incoronato la sua squadra come la rivelazione dell'anno della scorsa Serie A. Adesso, però, le piazze in cui si trovano sono ben diverse e i due allenatori stanno pagando nel giudizio generale i troppi alti e bassi vissuti dalle rispettive squadre. Specialmente il tecnico bianconero, che potrebbe vedere nella partita di oggi al Franchi uno snodo cruciale della propria avventura a Torino dopo le eliminazioni in successione dalla Champions League e dalla Coppa Italia e dopo lo 0-4 subìto nell'ultima giornata di campionato dall'Atalanta. All'andata l'incontro finì 2-2 segnando il terzo pareggio consecutivo nel confronto diretto fra Motta e Palladino, lui anche ex di turno avendo vestito la maglia della Juventus sia nelle giovanili sia in Serie A. I primi due scontri avevano invece assegnato tre punti ciascuno, con due vittorie in trasferta prima a Monza poi a Bologna. A loro l'ingrato compito, questa sera, di ottenere il massimo in una sfida che, più di altre, può dare la svolta ad una stagione.