
Qualche passaggio a vuoto per lo Spezia, comunque in lizza per la Serie A
Sarà anche come dice la maggior parte degli allenatori, “prima o poi dobbiamo incontrarle tutte”, ma il calendario di Serie B propone la classica partita giusta al momento giusto. Sì, perché Spezia-Pisa arriva nel momento decisivo della stagione cadetta, match spartiacque tra un campionato che sembra già segnato in termini di promozioni e la possibilità che a decidere la terza squadra degna di salire in Serie A siano invece i play-off. Con il Sassuolo di Fabio Grosso ormai lanciatissimo in una sorta di cavalcata trionfale, il match del Picco rappresenterà un’opportunità unica di chiudere il conto per il Pisa di Simone Inzaghi, ma ancora di più l’ultimo treno per lo Spezia di Luca D’Angelo, che dopo i passaggi a vuoto con Catanzaro e Sudtirol deve decidere cosa fare di questa stagione, se assecondarne il trend e chiudere il cerchio delle neopromosse, o rimettersi in gioco nella rumble senza garanzie del barrage cadetto. Molto dipenderà dalle aquile, che fin qui hanno alternato momenti di strapotere assoluto a stop non preventivati e cadute fragorose, ma che hanno nelle corde, come Sassuolo e Pisa, un punteggio record nella storia della Serie B. Che però potrebbe paradossalmente non bastare, perché per evitare gli spareggi sarà fondamentale il distacco dalla quarta di almeno 15 punti. Impresa non impossibile, ma complicata ad esempio dal misero bottino raccolto negli ultimi due match, che è comunque servito a rosicchiare una lunghezza ai rivali per la seconda piazza e a riempire di significato il confronto di domenica pomeriggio. Dal canto loro, invece, i toscani attendono la resa dei conti del Picco per ribadire la voglia di promozione dopo gli attacchi falliti di poco nelle ultime stagioni e soprattutto dopo il ko di misura nella sfida per il primato con la capolista emiliana, che ha comunque lasciato i nerazzurri con sei punti di margine proprio sulle aquile e la possibilità, uscendo indenni dallo scontro diretto, di poter dire davvero di avere un piede e mezzo in Serie A.