In casa rossoverde si prende atto delle insidie che caratterizzano la Serie C, ma la voglia di riscatto è tangibile. Alla retrocessione è seguita un’inevitabile fase di assestamento, complicata nel rapporto con la piazza, ma anche negli equilibri interni alla società dove il confronto è stato senza esclusione di colpi (e colpi di scena). La macchina operativa è tornata progressivamente a pieni giri e dal mercato sembra uscire una squadra competitiva. "L’obiettivo è quello di una grande stagione – spiega il presidente Nicola Guida – e non può essere altrimenti dopo quanto accaduto. Lo dobbiamo alla città e ai tifosi. Anche noi siamo feriti in modo profondo dalla retrocessione, avvenuta in pratica per un solo punto. Sono soddisfatto del mercato. All’inizio ci siamo mossi al rallentatore ed era inevitabile, perchè prima delle operazioni in entrata andavano definite quelle in uscita, oltre a determinate situazioni. Ma tutte le società e tutti i calciatori tendono ovviamente a fare valutazioni fino all’ultimo giorno utile. Il mercato non dovrebbe sovrapporsi alle prime giornate di campionato". In merito all’assetto societario, Guida ribadisce: "Al momento ci siamo soltanto io e il mio gruppo. Eventuali nuovi soci dovranno essere di alto livello per garantire alla Ternana una forte crescita". Sullo sfondo resta il progetto del nuovo stadio, il cui complesso iter attende scatti in avanti.
Il diggì Foresti e il diesse Mammarella hanno subito trovato convergenza di idee, sempre confrontandosi in modo costruttivo. L’hanno trovata anche con Abate, nonostante egli sia stato scelto dall’ex diesse Capozucca. E’ un aspetto che denota pragmatismo e grande professionalità delle parti. L’ex tecnico della primavera del Milan sta tentando di plasmare meccanismi importanti per la categoria che necessitano di ragionevole tempo per essere assimilati in pieno. E’ alla prima esperienza nel calcio professionistico, ma può contare su un buon numero di calciatori che conoscono bene la Serie C, tra i nuovi e coloro che, dopo la rimodulazione del contratto, hanno scelto di restare per contribuire al tentativo di risalita. Non va trascurato il valore dei giovani, sia quelli in prestito, sia quelli del vivaio rossoverde per il quale si tenta un pieno rilancio in sinergia con la prima squadra.