Allegrucci Voglia di conferme nel gotha dei grandi

"Il sognatore" / Don Chisciotte è l'archetipo di chi non si arrende di fronte agli ostacoli: un messaggio di speranza dopo tanti mesi di sacrifici e restrizioni

Il marchio di fabbrica è quello dei movimenti che Gabriele Galli inventa ogni anno

Al Carnevale di Viareggio si era già fatto vedere, ma in una versione come lo presenterà Jacopo Allegrucci, campione nel 2019, sicuramente non l’avevamo mai visto. Don Chisciotte della Mancia, l’impavido, ardito e stralunato guerriero creato dalla penna di Miguel de Cervantes, è il grande protagonista de 'Il sognatore' la costruzione con cui Allegrucci punta a confermarsi nel gotha del Carnevale, grazie al suo marchio di fabbrica, quello dei movimenti che il fenomenale carpentiere Gabriele Galli inventa ogni anno. «Don Chisciotte – spiega Allegrucci – è l’archetipo di tutti coloro che anelano il ritorno ad una vita normale e che non si arrendono mai di fronte ad ogni sorta di ostacolo; ostacolo che in questo caso specifico è rappresentato dalla pandemia che da due anni limita le nostre vite. La sua figura stanca e provata troverà il modo di ridestarsi ed il merito sarà tutto del popolo, i ragazzi della coreografia, che lo solleveranno letteralmente con delle corde. Il mio – specifica ancora – altro non è che un messaggio di speranza dopo mesi e mesi di restrizioni e sacrifici». L’impavido cavaliere errante, con elmetto in testa e lancia, con tanto di punta piegata a causa delle continue ed infruttuose cariche contro i mulini a vento incontrati lungo la sua stradan mano, svetta con i suoi 14 metri di altezza appoggiato su un enorme libro ondeggiante di 7 metri di lunghezza per 8 di larghezza. In tutto fra gambe, busto, occhi, elmetto e piedi Don Chisciotte sarà un continuo movimento. Sopra il libro, color rosso, ci sarà poi l’attore Jacopo Gori che avrà il compito di fare da tramite fra Don Chisciotte ed il popolo, richiamando lo stesso e lanciandogli le corde necessarie per far rialzare il cavaliere spagnolo dietro al quale sono posizionati due grandi mulini a vento, con le loro pale roteanti, che rappresentano la pandemia contro il quale il popolo combatte. Capo della coreografia è Marco Pierini che guiderà nello spettacolo coreografico un improbabile esercito vestito di stracci e con in testa elmetti fatti di pentole e imbuti. Il dj è Emanuel Mancina che riproporrà una playlist di dieci canzoni popolari italiane, fra cui l’intramontabile sigla dell’armata Brancaleone – la versione italianizzata di Don Chisciotte, pensata per il cinema dal grande regista viareggino Mario Monicelli – «Branca, branca, branca. Leon, leon, leon! Lione al vento, stiam marciando. Noi siamo l’armata Brancaleon». La squadra di Allegrucci, molto collaudata, conta anche sulle capacità dei mascheratisti Michelangelo Francesconi e Alessandro Vanni e sulla grande esperienza di Vittoriano Allegrucci, padre di Jacopo.