Bonetti Arriva il grande classico della letteratura

"La formica e la cicala" / Da una parte la laboriosa formichina, dall'altra la superficiale cicala: allegoria sul diverso modo di affrontare le difficoltà della vita

Una parte della costruzione di Luigi Bonetti

Un grande classico della letteratura per bambini, e un non dichiarato omaggio alla straordinaria costruzione di Sergio Baroni nel 1975. Luigi Bonetti per il suo "La formica e la cicala" si ispira allo scrittore greco Esopo. «Il mio, nonostante per il Maestro Baroni nutra un rispetto profondissimo, non vuole essere un remake di un carro già visto – premette Bonetti –, ma ho voluto dargli una forma realizzativa diversa ed anche una diversa interpretazione allegorica. La trama della novella è risaputa e sempre attuale. Da una parte c’è la laboriosa formichina che sprigiona energia in ogni momento ed instancabile lavora giorno e notte per assicurarsi un futuro. Dall’altra c’è invece la superficiale cicala che pensa soltanto a riposare e divertirsi. Non paga si permette anche di irridere chi, secondo il suo modo superficiale di affrontare la vita, quella stessa vita non sa proprio godersela. Ma io a questa trama – va avanti Bonetti – ho voluto aggiungere due altri punti di vista: il primo, dato che purtroppo la pandemia da Covid ancora non ce la siamo lasciati alle spalle, è un parallelismo fra chi nonostante le difficoltà è riuscito ad andare avanti al contrario di chi, magari, ha preso sotto gamba l’evento che ha sconvolto le nostre vite mentre il secondo, a cui tengo particolarmente, è quello relativo alla sicurezza sul lavoro perché la formica, simbolo della laboriosità, affronta con cognizione di causa il suo lavoro con tutti gli accorgimenti necessari in ambito di sicurezza». L’allegoria punta quindi sulla differenza di affrontare le difficoltà della vita: da una parte c’è chi l’affronta con il piglio giusto, la formica, e dall’altra chi pecca di accidia, la cicala, e poi ne subisce le conseguenze. La costruzione: da un enorme formicaio, sulla parte retro, spunta una formica di 13 metri e dal colore bordot scuro che, con un movimento basculante, muoverà con armoniosità le sei zampette e la testolina e lo farà con un caschetto protettivo con tanto di luce. Davanti a lei la cicala, alta 5 metri e larga 4 e con tanto di violino in mano, che si muoverà orizzontalmente lungo una ralla. Le maschere, vestite naturalmente da cicale e da formiche dalla sarta Anna Riccioni, metteranno in scena la coreografia studiata da Stephanie Uygur su una base di musica pop. I collaboratori di Bonetti sono il colombiano-viareggino Guillermo Jimenez, Daniele Avigni, Gabriele Pugliese, Daniele Fantozzi, Alessia Andreozzi e Elena Garzi che di Bonetti è la consorte.