
Arci Canaletto, faro del quartiere "Qui con noi nessuno è mai solo"
Quando parlano, si definiscono "un gruppo enorme di volontari": hanno dai 15 ai 60 anni e fanno riferimento alle quattro persone del direttivo del circolo, presieduto da Nicola Pedretti coadiuvato dalla vice Alice Parodi. L’unione fa la forza all’Arci Canaletto, attivissimo punto di riferimento nel quartiere e non solo, che in concomitanza con la pandemia è stato rifondato, piantando solide radici sulla scia del mutuo aiuto e dei rapporti umani. Come una favola fuori dal tempo: aperto da tanti anni, ha mutato pelle partendo dalla distribuzione di pacchi alimentari, ma anche mappando aree disagiate in città, per accogliere in collaborazione con Cgil e Sunia le richieste di supporto da parte delle persone in difficoltà abitativa, attivando con Federconsumatori lo sportello per combattere le nuove povertà, supportando l’avvocato di strada per irregolari, richiedenti asilo e profughi e, ancora, attivandosi per supportare la Geo Barents nei due alla Spezia. “Fare rete” è stato (ed è ancora oggi) il mantra nella struttura di proprietà del Comune della Spezia data in affitto al circolo, autogestito, totalmente riqualificata dai volontari e da chi qui svolge lavori socialmente utili. E in questo rientrano anche le attività tradizionali: l’Arci Canaletto è la casa delle persone della borgata marinara, delle signore che hanno la passione del cucito, dei “Boys”, la squadra affiliata Uisp che si allena nella palestrina e si fa pure la lavatrice. Spazio aperto a giovani e giovanissimi, ma non mancano i riferimenti come la signora Bruna, una ‘mamma’ dei volontari che li vizia con dolci, piante e cuore. Ma l’Arci Canaletto è anche biliardino, ping pong, politica, manifestazioni, musica, reading, conferenze, progetti, economia circolare, consumo critico, casa della rete Raot, magazzino dello Spezia Pride. Il simbolo del quartiere è il giallo, ma qui i colori formano un vero caleidoscopio.
Chiara Tenca