Centinaia in ospedale. Ogni anno una marea di richieste di aiuto

"Violenza già tra i minori". I dati: "La fascia più colpita quella tra i 18 e i 49 anni". Rosa Maranto e Mojan Azadegan, responsabili codice rosa: "Fare rete".

di Antonia Casini

e Carlo Venturini

PISA

"L’ultima". Ma non lo è mai. C’è sempre qualcuna che, anche se non è uccisa, arriva in ospedale. Sono centinaia le denunce per violenza sul nostro territorio, anche tra minori. Sono in crescita. I perché sono tanti. Di sicuro c’è una maggiore attenzione e quindi un sistema più pronto, aumenta la sensibilità, ma la percezione di chi monitora il fenomeno è che gli episodi stessi stiano esplodendo. La direttrice dell’Unità operativa complessa Attività consultoriali dell’Asl Toscana Nord Ovest e responsabile aziendale della Rete codice rosa, Rosa Maranto, spiega gli strumenti di cura e prevenzione. Partendo dal Codice rosa ("la risposta del nostro sistema sanitario") e proseguendo con i dati. L’anno passato in tutte le strutture Asl Nord Ovest sono stati 603 gli accessi per codice rosa: 420 di questi hanno riguardato donne, 86% gli adulti e il 14% i minori. Nel 93% dei casi sono stati maltrattamenti fisici, il 7% abusi sessuali. "La fascia più interessata è quella tra i 18 e i 49 anni, ma arrivano anche gli anziani", prosegue. "Nei consultori, inoltre, sono 564 le persone seguite in situazioni di maltrattamento fisico, sessuale, psicologico ma anche di trascuratezza genitoriale su 2913 accessi. Il trend – conferma – è in aumento, ma si deve considerare anche la conoscenza maggiore dei servizi". Fondamentale la "prevenzione nelle scuole perché vediamo rapporti conflittuali già tra adolescenti". Così come il fare rete. La collaborazione con altre strutture è determinante, "la formazione con l’azienda ospedaliera pisana è congiunta. Ma è necessaria una rivoluzione culturale intorno".

Ai dati Asl, aggiungiamo quelli dell’Aoup. "Il codice rosa è una rete tempo dipendente: c’è una tempistica per dare una risposta alla vittima. A livello territoriale l’accoglienza alla vittima è multidisciplinare, sia che arrivi al Pronto soccorso, sia in altri reparti, se ci sono sospetti sulle ferite o contusioni e sulle cause riferite, tutti i sanitari sono formati per dare risposte", racconta Mojan Azadegan, responsabile aziendale (per l’Aoup) della rete di servizi Codice rosa che lunedì sera ha partecipato alla passeggiata arrabbiata in centro a Pisa, ’voglio essere l’ultima’. "Nei primi due trimestri del 2022, sono stati 86 i casi, nel 2023, nello stesso periodo, 102. Il totale nel 2022 di adulti ricoverati era 176". L’aumento c’è.

E dal 1 gennaio al 31 ottobre 2023, il Telefono donna, la linea di ascolto e accoglienza del centro antiviolenza della Casa della donna di Pisa (numero 050 561628), ha ricevuto 1.616 telefonate (1.143 nello stesso periodo del 2022), un numero che conferma l’incremento massivo di chiamate iniziato con la pandemia: circa 30 le donne che ogni mese chiamano il Telefono Donna, 35 nell’ultimo mes. I dati più significativi riguardano sia l’aumento delle donne che iniziano un percorso di uscita dalla violenza, ben il 65%, sia il numero dei percorsi che continuano dall’anno precedente: erano 130 nel 2022 e quest’anno sono 140.