"Due angeli di nome Guerranti e don Pacini"

Sara Grünwald e suo cugino Marcello Di Segni raccontano la storia della loro famiglia ebrea che trovò rifugio in Toscana durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie all'aiuto di persone coraggiose, come Egidio e Santina Calamassi, furono salvati dalla persecuzione nazista. Il loro coraggio è stato riconosciuto da Yad Vashem.

COLLE VAL D’ELSA (Siena)

A raccontare questa lunga storia sono stati Sara Grünwald e suo cugino Marcello Di Segni, discendenti di una famiglia ebrea di cinque persone che trovarono rifugio e salvezza in Toscana, prima a Colle di Val d’Elsa, poi a Gallena, un borgo di Casole d’Elsa. La madre di Marcello conosceva una fattoria a Sensano, dove era stata per dare delle lezioni al figlio dei proprietari. Pensò di andare lì, nella speranza che qualcuno li avrebbe accolti.

Ad aprire la porta nella notte furono Santina e suo marito Egidio, i fattori del posto, genitori di Sandra Calamassi, presente all’incontro. Un ruolo determinante lo ebbero anche la famiglia di Ilio Guerranti, don Ostelio Pacini, direttore del seminario, e la madre superiora, che accolse le donne nel convento delle Ancelle, e lo stesso vescovo di Colle.

"Un fascista scoprì che nel seminario c’erano persone che si spacciavano per altre – spiega Marcello Di Segni –. Siccome Grünwald era un cognome molto riconoscibile, i miei nonni lo trasformarono in Grimaldi. Ebbero dei documenti falsi e dissero di essere sfollati, perché la loro casa era crollata ed erano stati accolti nel convento. Ma qualcuno appunto se ne accorse e furono costretti a scappare. Fu allora che arrivarono a Gallena, dove rimasero nascosti".

"Sono cresciuta vivendo in casa coi miei nonni e sentendo sempre parlare della paura, del dolore, della precarietà, di tutto quello che loro hanno vissuto e vi assicuro che non è una cosa assolutamente facile da portarsi dietro - ha detto Sara, raccontando la sua testimonianza -. Gli episodi che mi raccontavano rimangono indelebili nella mia memoria. Fin da piccola sono cresciuta sentendo parlare di due figure, molto importanti, che mio padre descriveva come due angeli e che ho conosciuto e sono Ilio Guerranti e don Ostelio Pacini. Mio padre ha mantenuto con loro un rapporto costante, finché ha potuto. Nel ‘94, per onorarli entrambi, fece piantare due alberi in Israele, nella Foresta della Pace a Gerusalemme. Per fortuna ci sono tante brave persone, nonostante tutto, che aiutano e cercano di aiutare il più possibile".

Il 3 settembre 2019, Yad Vashem ha riconosciuto Egidio Calamassi e Santina Calamassi come Giusti tra le Nazioni.