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La Motherboard di Zoè Gruni: "Esorcizzo la paura del diverso"
La Galleria Il Ponte riapre la stagione espositiva, dopo la pausa estiva, con la personale dedicata a Zoè Gruni, in occasione della II edizione della “Florence Art Week”.
La mostra, a cura di Camilla Boemio, si intitola “Motherboard“, scheda madre, e si articola attraverso tre diversi progetti presentati mediante video-installazioni, video-performance, stampe lambda su alluminio e tecniche miste su stampa fotografica: Segunda pele, Fromoso, Motherboard.
"La mia ricerca artistica nasce dal bisogno di esorcizzare la paura del diverso - spiega l’artista -. A partire da una riflessione intima che tende a una dimensione collettiva, il mio corpo è l’elemento catalizzatore che si estende verso gli altri attraverso interazioni di vario genere. Il filo conduttore dei miei progetti è la performance, ma le azioni non sono pensate in forma di spettacolo bensì come un processo in costante evoluzione".
La multimedialità delle performance, la fotografia, il disegno, la scultura, il video e le installazioni le permettono di spaziare fra i vari mezzi espressivi lasciando che questi si sovrappongano. Predilige i lavori manuali e artigianali che la connettono a una dimensione popolare.
"La ricerca antropologica e socio-culturale è diventata per me un elemento sempre più importante - prosegue Zoè Gruni -. Anche la partecipazione degli altri nel mio lavoro è fondamentale. Accolgo l’altro nel progetto e lo invito a interagire, talvolta come protagonista, altre volte come partner con cui creare una temporanea collettività. È molto complesso lavorare con il proprio ego ma nonostante le difficoltà è esattamente quello che voglio: sperimentare la vita attraverso l’arte".
Da oggi al 17 novembre.